Roma, Pallotta: "Offerta di Friedkin inaccettabile. Vorrei una buona guida per il club"

Il presidente giallorosso parla del futuro della società: "Se il gruppo Friedkin avesse i soldi e volesse parlare ancora e avanzare un'offerta lo accetteremmo"

James Pallotta chiarisce il futuro della Roma e parla dell'offerta formulata da Friedkin

James Pallotta chiarisce il futuro della Roma e parla dell'offerta formulata da Friedkin

Roma, 15 giugno 2020- Dopo giorni di polemiche a scendere in campo è stato James Pallotta in persona: in una lunga intervista rilasciata al sito ufficiale della Roma il presidente giallorosso ha toccato numerosi temi, fra i quali quello dell'offerta presentata da Friedkin e della possibile cessione della società, arrivata in uno stadio avanzato prima di essere spazzata via al causa dell'emergenza portata dal Coronavirus.

Il magnate texano ha riformulato la sua offerta per il club livellandola però verso il basso, una decisione che non è affatto piaciuta a Pallotta. "Il gruppo Friedkin si è avvicinato a noi lo scorso autunno e verso la fine dell’anno stavamo iniziando a trovare un accordo. Abbiamo approfondito i dettagli, nei quali spesso si nascondono le difficoltà, ma dopo le modifiche apportate dai loro avvocati e banchieri, l'offerta ha iniziato a trasformarsi in qualcosa di sempre meno appetibile sia per la Roma sia per il nostro gruppo di investitori- ha spiegato il presidente della Roma- L'ultima offerta semi-concreta che abbiamo ricevuto, sulla quale dei dettagli sembrano essere trapelati da alcuni dei loro avvocati o banchieri, non era minimamente accettabile. Se il gruppo Friedkin avesse i soldi e volesse parlare ancora e avanzare un’offerta tale da essere ritenuta accettabile da tutti noi per la Roma, lo ascolteremmo. Potrebbero essere i proprietari ideali per la Roma? Forse. Non lo sappiamo. Io so solo che quando sono entrato nel Club avevo molto da imparare e per loro non sarebbe diverso. Quindi, è impossibile sapere se il Gruppo Friedkin possa essere o meno il salvatore della Roma, come alcuni pensano, oppure il miglior proprietario. La cosa certa è che abbiamo persone che continuano a contattarci e vogliono parlare con noi e, da fiduciari, dobbiamo ascoltarle”.

Il pensiero di cedere la squadra però resta, anche se prima di cedere i giallorossi bisognerà trovare un presidente valido: "Invecchiando sto pensando al futuro e vorrei lasciare il Club in mani ottime, solide. Vorrei qualcuno che sia una buona guida per la Roma e che le permetta di poter competere come a tutti noi piacerebbe. Fino a quel momento, continuiamo a sostenere la Roma in tutti i modi e a investire denaro nel Club, per poterci assicurare di competere nei tornei più importanti ai più alti livelli. Io, assieme ad altri investitori, ho sicuramente messo più di quanto mi sia stato richiesto a livello personale, perché ho sempre cercato di fare il meglio per la Roma".

Infine non poteva mancare un pensiero per tutte le azioni benefiche portate avanti dalla Roma in collaborazione con l'associazione Roma Cares che in questo periodo di crisi è stata accanto a tutti i cittadini romani offrendo sostegno in tanti modi: "È incredibilmente importante e penso che noi siamo stati presentSe il gruppo i per la comunità durante tutta la crisi. Siamo stati a stretto contatto con la città di Roma, abbiamo fornito dispositivi medici a ospedali, chiese e case famiglia, oltre a cibo e beni di prima necessità ai tifosi anziani, ma ci siamo dimostrati attivi anche in diverse campagne a livello internazionale. Vogliamo sempre essere ottenere grandi risultati sul campo ma, per tanti motivi che a volte non dipendono totalmente dal nostro controllo, forse non raggiungiamo le aspettative che ci prefissiamo. Fuori dal campo, però, abbiamo il dovere di avere un impatto positivo e questo è stato il nostro obiettivo da quando sono arrivato. Quando guardo alle nostre azioni socialmente utili, alla sensibilizzazione nei confronti dei giovani e alle cause che promuoviamo e sosteniamo nella Città e in tutto il mondo, penso che siamo uno dei club modello in tal senso".

ADA COTUGNO