Roma, fiducia ad Olsen nonostante un debutto incerto

Non ha convinto appieno la prova dell'ex Copenhagen a Torino, ma la piazza giallorossa crede nel gigante specialista dei ''clean sheet'' Roma, contro l'Atalanta Cristante sfida il suo passato Roma, Dzeko batte la maledizione dei legni

Robin Olsen, 28 anni

Robin Olsen, 28 anni

Roma, 22 agosto 2018 - Discreta la prima: l'esordio di Robin Olsen in giallorosso ha mostrato più ombre che luci, ma nonostante questo c'è fiducia intorno al portiere svedese. UNA VECCHIA ABITUDINE - E in effetti non potrebbe essere altrimenti, perché Antonio Mirante è stato acquistato per essere soltanto una riserva di sicuro affidamento. Poi, a ben vedere, è troppo presto per le bocciature definitive, anche perché l'ex Copenhagen, nonostante una prova ricca di sbavature, ha portato a casa un ''clean sheet'', uno dei suoi piatti forti. Basti pensare al ruolino di marcia della Svezia, purtroppo noto ai tifosi italiani: nelle ultime 12 partite della Nazionale scandinava, in 9 occasioni - tra cui appunto il doppio confronto con gli azzurri - Olsen ha impedito agli attaccanti avversari di segnare. Il neo portiere giallorosso al riguardo ha cominciato bene anche a Roma, dove però il confronto è impietoso: sono addirittura 22 i ''clean sheet'' ottenuti dalla formazione allenata da Eusebio Di Francesco nell'era Alisson. Inutile sottolineare quanto l'assenza del brasiliano, oggi al Liverpool, sia destinata a essere invece una presenza fissa a Trigoria, almeno finché Olsen non avrà spazzato via tutti gli scetticismi. UNA FIGURACCIA DA CANCELLARE - E, dopo la partita di Torino, di mugugni ce ne sono: nonostante la vittoria nata dalla gemma finale di Edin Dzeko, fanno ancora rumore le varie incertezze dello svedese, tra le quali spicca la papera sfiorata sul tiro di Baselli. Per una questione di centimetri la sfera è finita alta sulla traversa, consegnando all'ex Copenhagen il classico 6 in pagella, giustificato in effetti dalla buona sicurezza palesata nelle uscite. Certo, lunedì prossimo contro l'Atalanta capolista guidata da un indemoniato Papu Gomez, servirà molto di più ad Olsen per mantenere chiusa la porta dell'Olimpico. La partita contro i nerazzurri non sarà un esame importante solo per lo svedese: da cancellare c'è la figuraccia di inizio gennaio, quando la banda Gasperini firmò forse il peggior ko stagionale di una Roma che sarebbe poi uscita dal campo tra i fischi del proprio pubblico. Senza contare che quella sconfitta allontanò definitivamente i giallorossi dal treno scudetto composto da Juventus e Napoli. Chissà che alla fine l'arma vincente per Di Francesco, oltre alla già collaudata verve di Dzeko in avanti, non possa rivelarsi proprio quell'Olsen che ad oggi continua a convincere poco una piazza esigente e abituata bene dai miracoli di Alisson.