Mercoledì 24 Aprile 2024

Nazionale, Mancini al primo allenamento."Non sono un mago, ci vuole tempo"

L'avventura del neo ct comincia a Coverciano, anche se il gruppo paga qualche assenza. Su Balotelli: "E' maturato molto, sono fiducioso", porta aperta a Buffon e De Rossi. Nel cuore la nazionale del Mundial '82

Roberto Mancini (Ansa)

Roberto Mancini (Ansa)

Firenze, 24 maggio 2018 - E' cominciata l'avventura di Roberto Mancini come nuovo commissario tecnico della Nazionale. Oggi il neo-ct ha diretto il primo allenamento a Coverciano in vista delle amichevoli con Arabia Saudita (28 maggio), Francia (1° giugno ) e Olanda (4 giugno) anche se con qualche assenza nel gruppo. Dopo aver perso Emerson e Marchisio per infortunio e salutato Bernardeschi per problemi fisici, oggi il ct dovuto rinunciare anche a Immobile e Zaza, che stanno effettuando alcuni accertamenti. 

Nell'appuntamento di stamane il Mancio, insieme al suo staff, ha diviso il gruppo in due parti, uno impegnato in una sessione tecnica-tattica, l'altro in esercizi sul campo. Dell'ultimo gruppetto fanno parte anche Balotelli, tornato dopo 4 annni in azzurro, insieme ai vari Insigne, Florenzi, Cristante e Bonucci. "In questo primo giorno abbiamo fatto un po' di conoscenza - ha detto Mancini - Non sono un mago, non ho la bacchetta magica per risolvere tutto in una, tre o cinque partite. Ci vuole tempo".  

FIDUCIA A BALOTELLI, PORTA APERTA A BUFFON - In conferenza stampa Roberto Mancini parla del primo allenamento: "Questa deve essere una squadra che unisce in un momento di difficoltà come questo dopo la mancata qualificazione ai Mondiali". Il ct poi spiega la scelta di richiamare Balotelli: "L'ultima volta che ci siamo visti è stata quattro anni fa, ora penso che sia diventato più maturo, ha due bambini e credo che questo lo aiuti. Ho fiducia perché negli ultimi due anni ha fatto bene, dipenderà molto da lui". Sul versante Buffon, il Mancio non esclude nulla: "Con Gigi ho parlato al telefono e mi ha spiegato la sua intenzione, che vuol continuare a giocare. Tutti quelli che giocheranno e si dimostreranno i migliori possono essere chiamati in Nazionale". E continua: "Lo stesso discorso vale per De Rossi, sono tutti convocabili e la porta non è chiusa per nessuno. Noi dobbiamo lavorare anche per il futuro".  

NEL CUORE LA NAZIONALE DI BEARZOT - Per il nuovo ct il modello di riferimento è l'Italia di Bearzot che andò alla conquista del Mundial '82: "È la Nazionale a cui sono più legato, che era partita con problemi e polemiche e che unì il Paese in modo straordinario". A chi fa notare che qualche hanno fa il pool dei talenti cui si poteva attingere era più ampio, mancini replica: "Prima c'erano tantissimi talenti e tutti insieme, c'era un'abbondanza incredibile. Il lavoro sarà più faticoso del passato, ma la Nazionale è sempre riuscita a far diventare i giocatori più bravi. E le vittorie sono arrivate quando nessuno se le aspettava. Tante nazionali avevano problemi e poi nel giro di qualche anno sono diventate di alto livello".