Bologna, 8 settembre 2018 - Dopo tanta attesa, finalmente è cominciata: la tanto discussa Uefa Nations League ha preso il via giovedì 6 settembre e ieri anche l'Italia ha fatto il suo debutto pareggiando contro la Polonia. Si tratta di una nuova competizione che ha regole precise, strutturata come se fosse un vero e proprio campionato con promozioni e retrocessioni. Il torneo avrà cadenza biennale e andrà a sostituire le innumerevoli amichevoli permettendo a tutte le squadre di giocare partite di alto livello con una posta in palio.
Infatti in questa Nations League ogni risultato conta: i ballo ci sono 55 squadre divise nelle leghe A, B, C e D in base al proprio ranking Uefa. Ogni lega sarà divisa in gironi da tre o quattro squadre che si scontreranno in partite di andata e ritorno in programma tra settembre e novembre. Tutte le prime classificate dei gruppi B, C e D otterranno la promozione alla lega successiva, mentre le ultime dei raggruppamenti A, B e C retrocederanno, proprio come succede nelle leghe dei vari campionati.
Ma non è finita qui: le quattro vincitrici dei gironi della Lega A, avranno la possibilità di accedere alla fase finale di giugno che permetterà a una sola squadra di portarsi a casa il trofeo della Nations League. Inoltre questo torneo inciderà fortemente anche sul prossimo Europeo, visto che tutte le squadre che conquisteranno il primo posto del girone nella rispettiva lega potranno partecipare ai playoff che determineranno le prime 4 qualificate, oltre alle 20 decise già dalle normali qualificazioni.
E con le regole ben chiare adesso è tempo di vivere tre mesi di grandi sfide che renderanno ancora più interessante e avvincente il percorso di avvicinamento al prossimo Europeo.
Calcio
Nations League, tutto quello che c'è da sapere. Come ci si qualifica a Euro 2020
Cos'è questo nuovo torneo per nazionali? Com'è organizzato? Ecco tutto ciò che c'è da sapere su questa competizione
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Donnarumma 7
Manona benedetta che già dopo 6 minuti sventa un gol fatto di Zielinski: parata da fuoriclasse. Reattivo anche sulla girata di Krychowiak. Almeno lui è una sicurezza... (LaPresse)
Zappacosta 5,5
Troppe amnesie sulla fascia di competenza, nel primo tempo perde un pallone che poteva costar caro. Dopo l’intervallo si scrolla di dosso un po’ di paure, ma non graffia. (Foto Ansa)
Bonucci 5,5
Qualche apprezzabile tentativo di far ripartire l’azione, ma la colonna si sbriciola quando la Polonia avanza a folate tagliando la difesa azzurra come una lama nel burro. (Foto LaPresse)
Chiellini 6
Mancava dalla notte da incubo con la Svezia. Il ‘giallo’ su Lewandowski potrebbe condizionarlo, ma si libera in fretta dalle paure e tiene la posizione con l’ardore del capitano. (Foto LaPresse)
Biraghi 6
Chi non fa non falla. Ma forse chiedergli di essere più intraprendente, nella notte del debutto, sarebbe pretendere troppo. Diligente nel fare il compitino, ma non punge. (Foto Newpresse)
Gagliardini 5
Suo, dopo 6 minuti, l’errore che innesca l’incursione di Zielinski sventata da Donnarumma. Cerca la porta con un sinistro debole: in realtà cerca soprattutto se stesso. (Ansa)
Jorginho 6
Nel primo tempo non dà ritmo ed è spesso fuori posizione sulle ripartenze. Imperdonabile perdere quel pallone, Zielinski ringrazia. Trasforma un rigore pesantissimo. (Foto Ansa)
Pellegrini 5
La palla non transita mai dai suoi piedi e non si ricorda una sua incursione in area degna di tal nome. Non gli giova avere al fianco un Jorginho fuori registro, ma lui lo aiuta poco. (LaPresse)
Bernardeschi 6,5
Estro e fantasia sono merce preziosa. Sul sinistro a giro che al 37’ del primo tempo sfiora il palo gira la partita. Meritava miglior sorte anche la rasoiata al 7’ della ripresa. (Foto LaPresse)
Balotelli 4,5
Un fantasma s’aggira per il campo. Fermo come un palo della luce, tenta un tiro che sembra uno scherzo finito male. Quando esce gli applausi provano a neutralizzare i fischi. (Foto LaPresse)
Insigne 5,5
Ogni volta che la suola accarezza il pallone dà la sensazione di poter accendere l’attacco azzurro. Ma proprio per questo osare poco è un limite. Ricama, ma non lascia il segno. (Foto LaPresse)
ct Mancini 6
Impresa ardua dare un’identità alla squadra contro una Nazionale più rodata. Primo tempo troppo morbido, nella ripresa la squadra cambia passo. Azzecca i cambi (Foto LaPresse)
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