Giovedì 18 Aprile 2024

Napoli, segnali di ripresa alla Dacia Arena

Contro l'Udinese prova confortante degli azzurri soprattutto nella seconda frazione, quando un Ancelotti tuttora in bilico ha bocciato Insigne e inserito Llorente

Zielinski in azione contro l'Udinese (LaPresse)

Zielinski in azione contro l'Udinese (LaPresse)

Napoli, 8 dicembre 2019 - Un pareggio utile più che altro a salvare la panchina di Carlo Ancelotti: è questo il bottino che il Napoli porta a casa dalla spedizione a due facce della Dacia Arena. IL SOGNO ALLEGRI - Quella positiva riguarda soprattutto la reazione veemente della ripresa che ha propiziato la rete, la prima stagionale, di Piotr Zielinski. Una gioia a metà quella dell'ex di turno e in generale degli azzurri, che non vincono da 7 partite in campionato che diventano 9 considerando anche la Champions League: una striscia negativa che mancava rispettivamente da marzo 2010 e aprile 2009, sotto le gestioni Mazzarri e Donadoni. Un lungo decennio nel quale i partenopei sono stati protagonisti di una crescita costante che si è arrestata di colpo negli ultimi mesi, sfociati poi nella crisi tuttora in corso che, stando alle intenzioni di Aurelio De Laurentiis, deve terminare presto, pena un doloroso cambio in panchina: in pole per sostituire Ancelotti resta Rino Gattuso, ma spunta anche l'idea del clamoroso ritorno di Edy Reja. Entrambi sarebbero considerati come dei traghettatori qualora martedì col Genk dovesse arrivare un drammatico tonfo o addirittura anche solo una prova poco convincente, l'ennesima da un mese e mezzo a questa parte. Nel caso, nei piani del patron c'è l'intenzione di condurre questa travagliata stagione in porto cercando di salvare il salvabile per poi sferrare l'assalto in estate al sogno Massimiliano Allegri. Prima però, appunto, c'è da evitare che il declino recente del Napoli continui al punto da rischiare di restare fuori dall'Europa dopo 10 anni. LA CORREZIONE TATTICA - I segnali arrivati in tal senso dalla spedizione di Udine sono confortanti, specialmente se si prende in considerazione una seconda frazione affrontata con l'importante correzione tattica di Ancelotti: fuori Insigne e dentro Llorente, che si è sì divorato un clamoroso gol di testa ma ha quantomeno reso più difficile la vita ai giganti della difesa friulana, che nel primo tempo non ha mai faticato contro l'attacco dei piccoletti. Anzi, la rete di Lasagna è nata appunto dalla ribattuta di un cross a vuoto di Mario Rui, che ha alimentato la galoppata vincente di bianconeri di casa, proprio come accadde contro la Juventus. Stessi colori e medesime difficoltà difensive per un Napoli che nel frattempo ha perso pure la brillantezza davanti: un mix letale che, unito a un centrocampo troppo leggero e senza geometrie, è all'origine del tunnel imboccato dagli azzurri.