Venerdì 19 Aprile 2024

Napoli, continua la maledizione del Maradona

La Fiorentina infligge la quinta sconfitta interna agli azzurri, che subiscono l'aggancio (e sorpasso virtuale) dell'Inter

Napoli-Fiorentina, la delusione di Osimhen (Ansa)

Napoli-Fiorentina, la delusione di Osimhen (Ansa)

Napoli, 11 aprile 2022 - Altro che il mantello da supereroe paventato nella conferenza stampa della vigilia da Luciano Spalletti: alla fine il Maradona quest'anno si conferma uno scialle sgualcito per un Napoli che inciampa ancora una volta tra le mura amiche al momento del decollo.

Le statistiche

Con quella inflitta dalla Fiorentina, già giustiziera in Coppa Italia, salgono addirittura i 5 le sconfitte patite a Fuorigrotta, dove gli azzurri finora hanno racimolato 'appena' 29 punti a fronte dei 37 raccolti in trasferta. Settimo posto contro primo posto: l'attuale gap dalla vetta della classifica sta tutto in queste due graduatorie che mettono a confronto il rendimento interno e quello ottenuto in viaggio. Facendo una sorta di media più virtuale che aritmetica matura la terza piazza attualmente occupata dai partenopei, che il vero colpo ai propri sogni di gloria non lo ricevono da un Milan altrettanto claudicante (ma comunque oggi primo e a +2) ma dall'Inter, non solo già in vantaggio negli scontri diretti ma idealmente a +3 in caso di successo a Bologna. Insomma, uno scenario non idilliaco nel quale si staglia la resa verbale di Spalletti che sa tanto di legittima strategia per provare a scrollare dalle spalle dei suoi il fardello dell'onere di dover vincere a ogni costo: in particolare in un Maradona che si conferma maledetto per gli azzurri e terreno di conquista per quelle squadre che negli spazi ci sguazzano. Forse non sarà il caso della Roma, prossima avversaria attesa a Fuorigrotta, ma del Sassuolo, che all'alba di maggio si presenterà in Campania per sciorinare una proposta di gioco molto simile a quella della Fiorentina: oltre a voler mettere in mostra ulteriormente i propri gioielli in ottica mercato.

La mossa della svolta?

Guai però a gettare la croce solo sul tabù Maradona: anche Spalletti, al netto delle frasi a effetto pronunciate prima e dopo le partite, è chiamato a cambiare qualcosa per scuotere una squadra sempre troppo simile a se stessa in particolare quando c'è da costruire azioni offensive. Tanto per continuare a spulciare tra le parole del tecnico toscano, la soluzione potrebbe essere più vicina di quanto sembri: far coesistere (e non solo quando la gara si è già messa male) Dries Mertens e Victor Osimhen per plasmare un gioco meno basato sugli esterni (che, per usare un eufemismo, non vivono la propria miglior stagione) e più su una manovra offensiva corta e corale. Basterebbe questa singola mossa per trasformare davvero il Maradona nel mantello di un supereroe?

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