Martedì 23 Aprile 2024

Napoli, fronte rinnovi: all'orizzonte tre estati di fuoco

Da Kim a Rrahmani, passando per Meret, Zielinski, Lozano e Osimhen: sono tanti i casi da risolvere nel quartier generale di Castel Volturno per evitare guai futuri

Victor Osimhen (Ansa)

Victor Osimhen (Ansa)

Napoli, 30 marzo 2023 - Un'estate fa furono diversi i giocatori a lasciare Napoli aprendo le porte a una vera e propria rivoluzione che all'inizio fu guardata con sospetto dai tifosi prima che, col senno del poi, si rivelasse l'ennesima mossa azzeccata di Aurelio De Laurentiis.

I precedenti

Se da un lato è vero che il campo avrebbe poi dato ragione alla scelta del patron di non aprire il portafogli per cedere al 'ricatto' di rinnovi troppo esosi per trattenere elementi della rosa già avanti negli anni, dall'altro va pur detto che il suo club ha messo a referto un netto zero spaccato alla voce delle entrate se si pensa agli addii dei vari Lorenzo Insigne, Dries Mertens, David Ospina, Faouzi Ghoulam e Kévin Malcuit: uno scenario da non ripetere nel futuro più o meno immediato. Non solo lo spauracchio di perdere altri giocatori senza alcun guadagno: sempre pensando alla scorsa estate, quella che nel male ma soprattutto nel bene ha segnato la storia recente del Napoli, spiccano anche le cessioni di Fabian Ruiz e Kalidou Koulibaly influenzate nelle cifre e nelle tempistiche da contratti in scadenza l'anno seguente. Per il club partenopeo si è trattato di altre decine di milioni di euro bruciate dalle dure leggi del mercato, quelle che impongono uno studio accurato di ogni mossa per evitare perdite: specialmente nel calcio, il settore perfetto per bruciare milioni, come si dice spesso nell'ambiente tra il serio e il faceto. Restando strettamente sul pianeta Napoli, la grande lungimiranza di De Laurentiis, forse il pregio migliore di un presidente troppo spesso criticato ingiustamente dai propri tifosi, impone delle riflessioni a maggior ragione ora che tutto va a gonfie vele: riflessioni che vanno oltre la pioggia di milioni che arriverà nei prossimi mesi tra campionato e Champions League alla luce dei rispettivi possibili piazzamenti.

L'estate 2023

Prima o poi il vento cambia: lo sanno bene tutti i marinai più esperti e previdenti. Proprio come De Laurentiis, ancora scottato da un evento assolutamente impossibile da mettere in conto come la pandemia da Covid-19, le cui conseguenze (anche) nel mondo del calcio si fanno ancora sentire. Da qui l'urgenza di evitare altre situazioni che possano danneggiare le casse del club partenopeo. Si comincia dalla mancata qualificazione alla Champions League: un problema risolto sul nascere dalla squadra e da uno straordinario Luciano Spalletti. Si arriva poi al fronte cessioni, con uno sguardo all'estate 2023 e uno all'estate 2024. La prima buona notizia riguarda l'imminente futuro, con nessun azzurro a rischio addio a zero. Certo, ci sarebbe la questione Juan Jesus, il cui contratto è attualmente in scadenza proprio il prossimo 30 giugno, ma mai come in questo caso verrebbe da dire che è solo questione di tempo dato che tra le parti esiste già un accordo per il prolungamento fino al medesimo giorno del 2024 con opzione appannaggio del Napoli di estendere il tutto fino al 2025. Si passa poi al fronte prestiti: in ballo i destini di Tanguy Ndombele, Bartosz Bereszynski e Pierluigi Gollini. Si tratta di tre fronti molto delicati per motivi diversi. Per il francese, la cui avventura in azzurro è andata in costante crescendo, pesano come un macigno i 30 milioni chiesti dal Tottenham per il riscatto, mentre per la permanenza del polacco è resa in salita dal ritorno alla base di Alessandro Zanoli, ora proprio alla Sampdoria per accumulare minuti ed esperienza. Quanto a Gollini, inevitabile collegarsi al futuro di Alex Meret, con il primo che difficilmente accetterebbe un'altra stagione trascorsa di fatto in panchina con gli scomodi galloni del portiere di riserva.

L'estate 2024

Si vola quindi metaforicamente all'estate 2024, quella che formalmente riguarderà proprio lo stesso Meret: nel contratto del friulano però esiste una clausola appannaggio del Napoli per allungare il sodalizio fino al 2025, con le parti che comunque si riaggiorneranno al termine di questa stagione per decidere una volta per tutte il da farsi di un rapporto che ha vissuto troppe fasi altalenanti. Ancora più complessi i fronti legati ai destini di Piotr Zielinski e Hirving Lozano. Oppure forse è l'esatto opposto, con entrambi ad oggi più vicini all'addio che alla permanenza alla luce della scarsa volontà di accettare dei rinnovi al ribasso. Decisamente più in discesa la strada per trattenere Amir Rrahmani: in discesa ma non troppo, come dimostra la forbice ancora piuttosto ampia tra domanda e offerta. Per il Napoli l'eventuale addio del kosovaro sarebbe un evento da non sottovalutare e non solo per una questione economica: proprio la mano occulta dell'ex Verona ha di fatto aiutato l'exploit di Kim Min-Jae, a sua volta in bilico già quest'estate, quando nella prima parte di luglio sarà attiva quell'ormai famigerata clausola rescissoria valida per il mercato estero che fa gola a diversi top team europei (con il Manchester United in pole).

L'estate 2025

Pensare da qui al 2025 può sembrare eccessivo, ma nel calcio le date sono più vicine di quanto sembri: specialmente allorché in ballo c'è il destino di giocatori fondamentali della rosa. Nulla contro i pur validissimi Eljif Elmas, Matteo Politano e Mario Rui, tutti giocatori a loro modo determinanti nell'economia dello scacchiere di Spalletti, ma le attenzioni le catalizza tutte un certo Victor Osimhen. Il nigeriano ad oggi rappresenta il top del ruolo a livello continentale se si esclude la presenza di un alieno come Erling Haaland. Una constatazione figlia dei dati di fatto che pone il Napoli di fronte a un bivio già per quest'estate per evitare che il cartellino del numero 9 perda valore: rinnovo o cessione. Nel primo caso, De Laurentiis, magari sull'onda della festa scudetto, potrebbe fare una follia spingendosi fino a uno stipendio da 7 milioni all'anno, mentre nel secondo le cifre sono già ben note: per meno di 130 milioni nessuna offerta sarà ascoltata. Insomma, in entrambi i casi il club partenopeo dovrebbe trarre beneficio da una situazione però da dirimere al più presto.

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