Giovedì 18 Aprile 2024

Napoli, la strana estate di Petagna

L'avventura all'ombra del Vesuvio dell'ex Spal non è ancora cominciata e potrebbe già finire: troppo forte la concorrenza interna in un attacco da sfoltire

Andrea Petagna (Ansa)

Andrea Petagna (Ansa)

Napoli, 6 settembre 2020 - Da primo rinforzo del reparto avanzato a ultima scelta: l'avventura a Napoli di Andrea Petagna è appena cominciata ma rischia già di tingersi di giallo. Colpa, se così si può dire, del rinnovo di Dries Mertens, dell'acquisto di Victor Osimhen e, come se non bastasse, del Covid-19 che l'ha tenuto lontano dal ritiro di Castel di Sangro, dove Gennaro Gattuso ha iniziato a plasmare la squadra che sarà. Saltare la fase di preparazione pre-stagione, si sa, è sempre una cattiva notizia e lo è ancora di più per un volto nuovo che deve inserirsi in un ingraggio complicato come può essere una compagine che lotta per i piani alti della classifica. E di intoppi il classe '95 ne conosce: di scuola Milan, in rossonero Petagna non ha saputo imporsi, diventando così uno dei tanti giovani che si sganciano dalla casa madre prima in prestito e poi a titolo definitivo. Lo sballottamento non aiuta la crescita e per fortuna del gigante dell'attacco a un certo punto è arrivata la tappa Atalanta sotto la guida di un maestro come Gian Piero Gasperini, che ha donato al ragazzo la capacità di essere una pedina molto utile nel cuore della manovra offensiva: solo così Petagna ha potuto sopperire alla nomea, vera o verosimile che sia, di essere un bomber dalle polveri bagnate e dal fisico piuttosto goffo. Il nerazzurro del team bergamasco e il biancoceleste della Spal hanno dato nuova linfa alla carriera del classe '95, entrato ufficialmente nella scuderia Napoli per 17 milioni (non pochi) a gennaio 2020, quando il rinnovo di Mertens appariva come una chimera e il nome di Osimhen era noto solo ai tifosi patiti dei videogiochi di calcio. Insomma, Petagna è arrivato prima di tutti nello schieramento virtuale degli azzurri per la stagione nuova ma rischia di essere già ai margini del progetto, specialmente se il modulo in vigore all'ombra del Vesuvio restasse il 4-3-3: con una sola punta in campo, l'ariete sarebbe di fatto la terza scelta, sempre dando per scontato che si concretizzino davvero gli addii ad oggi tutt'altro che scontati di Arkadiusz Milik e Fernando Llorente. Il passaggio al 4-2-3-1 potrebbe aiutare Petagna, ma risulta difficile pensare a un suo impiego dal 1' in partite che non siano quelle sulla carta più facili del campionato o addirittura ai primi impegni in Coppa Italia. Ammesso che alla fine l'ex Spal non diventi una pedina di scambio sul mercato, così com'è successo per Roberto Inglese, un altro che la maglia azzurra l'ha solo sfiorata.