Giovedì 18 Aprile 2024

Napoli, le migliori e le peggiori partite del 2021

Dalla grande rimonta in casa del Leicester ai doppi passi falsi contro Spezia e Verona: i momenti da ricordare e da dimenticare dell'anno azzurro

Osimhen in azione contro il Leicester (Ansa)

Osimhen in azione contro il Leicester (Ansa)

Napoli, 31 dicembre 2021 - Il 2021 ormai agli sgoccioli non ha portato trofei al Napoli né la continuità del progetto tecnico, passato dalle mani di Gennaro Gattuso a quelle di Luciano Spalletti: nel mezzo di questa rivoluzione ci sono state diverse partite da incorniciare e altrettante da dimenticare.

Le migliori partite

Partendo dalle prime, come non ricordare il 6-0 rifilato alla Fiorentina il 17 gennaio: una risposta con i fiocchi al precedente tonfo interno contro lo Spezia che si rivelerà tutt'altro che episodico. Quella sera gli azzurri mostrano sprazzi di quel 'bel gioco' così presente durante la gestione di Maurizio Sarri. Discorso analogo per Napoli-Lazio del 22 aprile: il risultato finale è un 5-2 che ben fotografa una gara dominata dall'inizio alla fine che serve a dare continuità a una striscia eccellente fatta dai successi in trasferta contro Milan e Roma e dal pareggio interno contro quell'Inter che a breve si sarebbe cucita il tricolore sul petto. Difficile pensare che quella squadra non si sarebbe qualificata alla Champions: invece la storia avrebbe raccontato proprio questo anche 'grazie' ad alcuni match presenti nei flop. Il Napoli deve quindi ripiegare sull'Europa League, non senza raccogliere qualche soddisfazione: su tutte il 2-2 conquistato in rimonta ai danni del Leicester il 16 settembre a coronamento di una gara a tratti dominata in terra inglese. A proposito di domini: difficile definire altrimenti i poker rifilati in questo campionato a Udinese e Lazio, rispettivamente il 20 settembre alla Dacia Arena e il 28 novembre al Maradona prima che arrivassero i tempi di magra.

Le peggiori partite

Tempi curiosamente aperti e chiusi nel 2021 dallo Spezia: l'atto primo si è consumato il 6 gennaio, quando il Napoli è capace di subire una rimonta addirittura in superiorità numerica. Il secondo poi, datato 22 dicembre, ha del clamoroso: forti del convicente successo in casa del Milan, gli azzurri riescono a perdere - tra l'altro senza subire alcun tiro in porta - contro una squadra reduce da 6 tonfi esterni di fila e con l'allenatore (Thiago Motta) virtualmente esonerato. L'altra 'doppietta' è firmata dal Verona che prima, il 24 gennaio, vince in rimonta 3-1 al Bentegodi e poi, il 23 maggio, al Maradona completa l'opera con un 1-1 che estromette il Napoli dalla corsa Champions all'ultimo respiro. Il feeling tra gli azzurri e l'Europa League proprio non c'è: un esempio lampante arriva il 18 febbraio, quando il modesto Granada con un netto 2-0 blinda il passaggio agli ottavi.

Leggi anche - Napoli, ufficiale: niente Coppa d'Africa per Osimhen