Giovedì 18 Aprile 2024

Napoli, Milik ha convinto Ancelotti a suon di gol

Una rete ogni 102', ovvero peggio solo di 4 giocatori in Europa: così il polacco sta diventando sempre più importante per gli azzurri

Arkadiusz Milik, al Napoli dal 2016

Arkadiusz Milik, al Napoli dal 2016

Napoli, 18 dicembre 2018 - Dal possibile prestito al Chievo a capocannoniere del Napoli: ecco la parabola di Arkadiusz Milik, arrivato in Campania in pompa magna e poi scivolato indietro nelle gerarchie. FATTORE FIDUCIA - A frenare la prima parte dell'avventura all'ombra del Vesuvio del polacco ci hanno pensato due infortuni in fotocopia a entrambe le ginocchia nell'arco di meno di un anno: una maledizione che avrebbe steso chiunque. E in effetti, una volta tornato in campo, il classe '94 ha sofferto non poco sia la fitta concorrenza che una condizione fisica che stentava ad arrivare. Proprio da quest'ultima considerazione nel quartier generale di Castel Volturno nacque l'idea di mandare l'ex Ajax a giocare in prestito in provincia: a Verona sponda Chievo, per la precisione. Eravamo nel gennaio scorso e da allora la musica per Milik è cambiata radicalmente. Dalla fiducia arrivata da Carlo Ancelotti al minutaggio sempre crescente, facilitato da qualche prova balbettante del collega/rivale Dries Mertens: una staffetta dalla quale il Napoli sta beneficiando soprattutto ora che il belga e Lorenzo Insigne non esultano dal 2 novembre. Da allora è salito in cattedra il polacco, reduce da 4 reti nelle ultime 3 partite disputate dagli azzurri, che si godono un autentico maestro della media gol. INTER NEL MIRINO - Un centro ogni 102', ovvero 8 realizzazioni in 14 presenze: in Europa solo 4 giocatori hanno fatto meglio di Milik. E dire che la massima efficienza nel minor tempo possibile non è proprio un inedito per l'ex Ajax, che già nelle sue prime due stagioni in azzurro (quelle falcidiate dai guai fisici) aveva brillato in questa statistica: un gol ogni 110' in campionato (uno ogni 66' in Champions League) nell'annata 2016/2017, uno ogni 87' in Serie A (e un solo centro in 90' in Europa) in quella scorsa. Poi, per la gioia di tutti, la malasorte ha abbandonato Milik, pronto finalmente a caricarsi il peso del Napoli sulle sue spalle. Certo, la macchia dell'occasione cestinata all'ultimo istante contro il Liverpool resta. A dirla tutta, è la spia dell'unico tabù che il classe '94 deve abbattere prima di assurgere definitivamente a idolo della piazza partenopea: cominciare a essere più incisivo nei big match. Prima del termine dell'anno, per Milik la chance all'orizzonte in tal senso si chiama Inter: una rete ai nerazzurri consentirebbe di blindare definitivamente il secondo posto in classifica, oltre ad abbassare ulteriormente una media gol già da top player.