Napoli, Mario Rui: "Abbiamo voglia di dimostrare che siamo ancora forti"

Il portoghese sui tanti addii: "Abbiamo perso giocatori importanti, ma con l'aiuto dei nuovi saremo sempre competitivi"

Mario Rui (Ansa)

Mario Rui (Ansa)

Napoli, 26 luglio 2022 - Tra i veterani del Napoli rimasti dopo la diaspora di quest'estate c'è Mario Rui, che nel pomeriggio ha fatto il punto della situazione ai microfoni di Radio Kiss Kiss.

Un'estate di rivoluzioni

Si comincia dal ritiro, il secondo dopo quello di Dimaro, che gli azzurri stanno vivendo. "Stiamo faticando più degli altri anni a causa del caldo: quanto alla preparazione, vogliamo dare continuità al lavoro fatto in precedenza". A proposito di continuità, da annotare c'è il ritorno (momentaneo?) al 4-3-3, il modulo che in passato ha fatto le fortune dei partenopei. "Tutto dipende da come sarà interpretato. Senza Insigne e Callejon qualcosa cambierà, ma abbiamo tanti giovani che non vedono l'ora di mettersi in mostra". Tra essi c'è Kvaratskhelia, l'erede designato dell'ex capitano. "E' molto bravo e siamo fortunati ad averlo con noi. Tuttavia - continua Mario Rui - avrà bisogno di un periodo di adattamento, ma anche dalle piccole cose si evince il suo talento". Non c'è bisogno invece di scoprire Osimhen, specialmente per chi lo 'spiava' già in passato. "Lo conoscevo dai tempi del Lille e poi ho avuto modo di constatare da vicino le sue qualità, che per me qui non ha ancora espresso appieno". Sono decisamente meno note le caratteristiche dell'altro volto nuovo Olivera, l'uomo che contenderà proprio a Mario Rui lo scettro di dominatore della corsia mancina. "Lo stiamo scoprendo giorno dopo giorno ora che ha recuperato dal problema fisico che ha avuto i primi tempi dopo il suo arrivo qui: ci darà una bella mano. Quanto al nostro ruolo, la prima vera rivalità bisogna averla con se stessi per migliorare costantemente e fare il bene della squadra".

I nuovi leader

Parole (quasi) da capitano per chi, dopo un inizio nel segno dello scetticismo, è entrato nel cuore dei tifosi. "E' bello raccogliere l'affetto dei sostenitori: io però non mi sono mai abbattuto quando ci sono state le critiche, che fanno parte del calcio. La fascia comunque andrà a Di Lorenzo che, come ha spiegato perfettamente Spalletti, ha tutti i requisiti per essere il nostro nuovo capitano". Ciò perché, inutile dirlo, quest'estate ci sono stati parecchi addii. "E' vero che abbiamo perso molti giocatori importanti anche sul piano caratteriale, ma i leader non ci mancano. Penso ad Anguissa ma, in generale, penso a un intero gruppo che si baserà maggiormente sulla collettività e che ha voglia di dimostrare di essere ancora competitivo, in campionato e in Champions League, grazie a chi è rimasto e ai nuovi acquisti".

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