Giovedì 18 Aprile 2024

Napoli, la rivincita di Maksimovic: da flop a uomo Champions

Il serbo sembra essersi lasciato definitivamente alle spalle gli anni bui con Sarri, diventando un uomo chiave dei partenopei specialmente in ambito internazionale

Maksimovic in marcatura su Neymar

Maksimovic in marcatura su Neymar

Napoli, 18 novembre 2018 - Se sul piano realizzativo il volto del nuovo Napoli targato Ancelotti è Lorenzo Insigne, su quello difensivo il pensiero corre subito a Nikola Maksimovic, che alla sua terza stagione in azzurro comincia a diventare finalmente una pedina importante. DAL LIVERPOOL IN POI - Acquistato per 25 milioni (spesa più elevata del club partenopeo per un calciatore del reparto arretrato), con tanto di guerra di nervi tra Aurelio De Laurentiis e Urbano Cairo, il serbo in Campania si è ritrovato chiuso sia da Raul Albiol e Kalidou Koulibaly che dall'avversione per il turnover di Maurizio Sarri, al punto che lo scorso gennaio, dopo appena 3 presenze totali, è arrivato il prestito semestrale allo Spartak Mosca. Più che le 9 apparizioni collezionate in Russia, a convincere il classe '91 a tornare in pianta stabile a Napoli è stato l'avvento di Carlo Ancelotti, che fin dal ritiro ha dato fiducia a un giocatore che, evidentemente, necessitava solo di questo ingrediente. A far accrescere ulteriormente l'importanza di Maksimovic nell'economia della squadra partenopea ci hanno pensato sia il grave infortunio occorso a Vlad Chiriches e l'addio di Lorenzo Tonelli che un'illuminazione dello stesso allenatore emiliano, che ha trasformato il serbo nella pedina chiave del Napoli in Champions League: nella competizione europea più prestigiosa la compagine campana fin dal grande successo sul Liverpool ha mostrato un'inedita veste tattica con una difesa che diventa a 3 in fase di non possesso, rivelandosi un'ottima museruola per gli attacchi stellari affrontati in quello che è stato già ribattezzato il ''girone della morte''. AL LAVORO PER IL RINNOVO - Se finora il Napoli domina il temutissimo raggruppamento C il merito è anche di Maksimovic, che nell'inedito modulo ibrido varato da Ancelotti si trova a suo agio, confermando poi i progressi pure quando chiamato a sostituire Albiol per il consueto turnover. Insomma, la seconda giovinezza del serbo all'ombra del Vesuvio merita un giusto premio che vada oltre il minutaggio collezionato finora in stagione (542' divisi in 7 presenze): ci sta seriamente pensando De Laurentiis, intenzionato a prolungare il contratto dell'ex Torino, in scadenza nel 2021. Una bella rivincita per un giocatore considerato fino a pochi mesi fa un acquisto sbagliato e strapagato: se l'etichetta di quest'ultimo punto forse un po' resta, sul primo gli scetticismi stanno andando via pian piano a suon di prestazioni sempre più convincenti.