Giovedì 25 Aprile 2024

Napoli, luci e ombre della prima di Spalletti

Bene il risultato e alcuni singoli, male altri protagonisti e in generale la fase offensiva

Luciano Spalletti (Ansa)

Luciano Spalletti (Ansa)

Napoli, 23 agosto 2021 - Buona la prima: Luciano Spalletti bagna il suo esordio sulla panchina del Napoli, arrivato tra l'altro nel giorno in cui il 'nuovo' Maradona si popola per la prima volta, con un successo ai danni del Venezia denso di significati e indicazioni di vario genere che vanno al di là del 2-0 finale firmato Insigne-Elmas.

Elmas sale, Osimhen scende

  Già, proprio il capitano, il doppio volto di una serata più difficile di quanto non racconti lo score definitivo: a lungo piuttosto fuori dai giochi, così come l'intero attacco, il numero 24 stava per coronare la sua serata da horror con il rigore tirato alle stelle che, chissà, forse sui giornali del giorno dopo avrebbe fatto versare litri di inchiostro sulla presunta 'testa altrove' dell'uomo mercato del Napoli. Poi il riscatto dopo pochi giri di lancette sempre dal dischetto: una realizzazione bella e precisa che ha di fatto 'stappato' l'ingorgo chiamato Venezia, diventato da bollino nero quando - tanto per restare in tema di colori - Osimhen all'alba del match si era fatto sventolare il cartellino rosso in faccia da Aureliano per una manata rifilata a Heymans. Sul nigeriano era stato quasi profetico Spalletti nella conferenza della vigilia quando aveva parlato di un giocatore troppo energico e paradossalmente da domare: nei primi minuti stagionali del numero 9 c'è stato proprio tutto questo, nel bene e nel male. Se Osimhen c'ha messo del suo per complicare la vita agli azzurri, Zielinski è stato invece vittima di un contrasto duro che l'ha tirato fuori dai giochi troppo presto per essere decisivo: ci ha pensato il suo sostituto Elmas, autore della rete del definitivo 2-0, a candidarsi subito come uno dei jolly più preziosi a disposizione di Spalletti.

L'alba di un nuovo amore?

  Proprio al tecnico toscano dai tifosi festanti è stato riconosciuto il merito di aver dato fiducia al macedone, a differenza di quanto accadeva nel recente passato: in realtà, il numero 7, alla luce della cattiva forma di Fabian Ruiz, aveva le carte in regola per partire da titolare, cosa che non è avvenuta neanche sotto la nuova guida tecnica. Una guida ha già sedotto i tifosi azzurri, pronti a issare la statua del proprio nuovo condottiero: dopo 're' Carlo Ancelotti e 'san' Gennaro Gattuso si staglia già all'orizzonte l'effigie di 'big' Luciano Spalletti, a cui oggi, dopo la prima stagionale, per giunta contro il cantiere aperto della matricola Venezia, già si sta srotolando il canovaccio dei complimenti, curiosamente gli stessi ricevuti dai suoi predecessori.

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