Giovedì 25 Aprile 2024

Napoli, la prima sconfitta è indolore: aspetti positivi e negativi del ko di Liverpool

Gli azzurri perdono ma mantengono la vetta del Gruppo A: da gestire ora il contraccolpo di un evento che mancava da mesi

Liverpool-Napoli, Anguissa in azione con Alcantara (Ansa)

Liverpool-Napoli, Anguissa in azione con Alcantara (Ansa)

Napoli, 2 novembre 2022 - Prima o poi doveva succedere e la consolazione è che sia successo quando fa meno male: il Napoli per la prima volta in stagione assapora il gusto della sconfitta e, paradossalmente, si tratta di un sapore quasi dolce che lascia a Luciano Spalletti ulteriori consapevolezze.

Prova di forza

La prima, banalmente, è la vetta del Gruppo A di Champions League, difesa con le unghie e con i denti in una partita che gli azzurri avrebbero potuto perdere anche con 3 gol di scarto. Nel finale è maturato un 2-0 per i padroni di casa (a segno Salah e Nunez) che non ha cambiato le sorti del girone, vinto meritata dai partenopei, a detta del tecnico toscano all'altezza della situazione anche in una serata apparentemente non brillante. La percezione è stata forte in particolare nel primo tempo, quando il Liverpool ha costruito diverse occasioni più di nervi che di piena convinzione: per gli inglesi ancora una volta in stagione è stato fatale lo scarso cinismo negli ultimi metri. Questo stesso ingrediente lo ha invece avuto il Napoli, andato in vantaggio con Ostigard praticamente alla prima occasione: un fuorigioco millimetrico del norvegese vanifica tutto e spegne gli ultimi sussulti offensivi di una squadra che, inconsciamente o meno, da quel momento in poi ha pensato anche all'imminente esame di Bergamo. Succede così che nel finale i padroni di casa trovano un doppio vantaggio forse non pienamente specchio fedele della trama di una partita che, per ovvi motivi, ha avuto meno significati di quanto potesse sembrare: il Liverpool sapeva di dover affrontare una missione quasi impossibile e, contemporaneamente, il Napoli, ormai consapevole della propria forza, non si è presentato ad Anfield con le gambe tremanti.

Il rischio

Tutto è bene quel che finisce bene, quindi? Sì e no. Sì, perché il cammino in Champions League, al netto dell'inciampo di ieri, è andato ben oltre ogni più rosea aspettativa: basti pensare che molti, al momento del sorteggio del girone, piazzavano gli azzurri dietro Liverpool e addirittura Ajax. No, perché se vincere aiuta a vincere vale anche l'opposto: lo sa bene Spalletti, che fa della mentalità il piatto forte della sua offerta tecnica. Lo si è evinto fin dalle amichevoli estive, affrontate dai partenopei con una grinta forse all'epoca anche eccessiva: non era presunzione né voglia di strafare in contesti non opportuni, ma semplicemente il tentativo - col senno del poi riuscito - di forgiare la testa dei giocatori dopo la delusione dell'anno scorso.Leggi anche - Champions League, dove vedere Milan-Salisburgo in tv e probabili formazioni