Napoli, Koulibaly e Insigne squalificati per due giornate

Non solo il ko patito al Meazza: il giorno dopo i tragici fatti di Milano il calcio italiano si interroga e lo fanno anche gli azzurri, decimati in vista del Bologna

Inter-Napoli, lo sgomento di Koulibaly

Inter-Napoli, lo sgomento di Koulibaly

Napoli, 27 dicembre 2018 - Il folle Boxing Day vissuto a San Siro porta le sue conseguenze in ogni ambito. In casa Napoli, in particolare, il conto è salatissimo: sono due le giornate di squalifica comminate a Kalidou Koulibaly e Lorenzo Insigne, alle quali si somma l'infortunio occorso a Marek Hamsik. NERVI TESI - Per lo slovacco la diagnosi a caldo parla di distrazione muscolare di primo grado al bicipite femorale della coscia destra: in attesa di completare gli accertamenti per stabilire i tempi precisi di recupero, la certezza è che il capitano azzurro non ci sarà contro il Bologna. Così come non ci saranno Koulibaly e Insigne, i protagonisti (in negativo) della sconfitta con l'Inter che ha di fatto riaperto la corsa al secondo posto, oltre a far allontanare di un altro punticino la Juventus capolista. Un conto salatissimo per un Napoli che si riscopre fragile e immaturo soprattutto nei suoi uomini chiave. Troppo il nervosismo accumulato in settimana dai partenopei, caricati a pallettoni anche dalle parole al vetriolo di Aurelio De Laurentiis sull'arbitro Paolo Silvio Mazzoleni. Il contorno di San Siro poi non ha aiutato una squadra che si è sentita colpita su un nervo scoperto e che deve essere tale per qualsiasi persona lontana da ogni forma di razzismo. Ma basterà questa attenuante extra calcistica a moderare i giudizi su una prova deludente da parte di una squadra non nuova a smarrirsi proprio negli appuntamenti clou? UNA LEZIONE DOLOROSA - Era successo ad aprile a Firenze, quando i protagonisti erano gli stessi: Mazzoleni espulse un Koulibaly nervoso e disastroso. A Torino poi quest'anno ci aveva pensato Mario Rui a inguaiare i suoi beccandosi il secondo giallo e spianando la strada alla vittoria della Juventus. Insomma, in una piazza calda come quella napoletana il fattore emotività c'è, esiste e se spesso aiuta la squadra dandole - specialmente al San Paolo - quel qualcosa in più, in altre occasioni si trasforma in un pericoloso boomerang che andrebbe maneggiato con cura. Il pensiero corre alle parole ironicamente quasi profetiche pronunciate ieri pomeriggio da Massimiliano Allegri: i fatti di Milano della sera hanno dimostrato che i toni vanno abbassati davvero e da parte di tutti, perché se le sconfitte patite su un campo di calcio restano ascrivibili a un semplice gioco, quelle che avvengono fuori sono ingiustificabili. Una disfatta che in questo momento non riguarda solo Inter e Napoli, ma tutto il mondo del pallone del nostro Paese.