Martedì 16 Aprile 2024

Napoli, la lezione di Sarri alla Juve

La partita perfetta preparata dall'allenatore partenopeo ha evidenziato i limiti caratteriali e tecnici della Vecchia Signora, passata in una settimana da +6 a +1 in classifica

L'esultanza degli azzurri a Torino

L'esultanza degli azzurri a Torino

Napoli, 23 aprile 2018 - Il risveglio più dolce per un'intera città. Battere la Juventus è da sempre il sogno di Napoli. Sogno che si è avverato ieri sera dopo 9 anni, con la differenza che nel frattempo è cambiato il mondo: oggi per gli azzurri vincere contro i bianconeri non è solo uno sfizio ma in ballo c'è uno scudetto da conquistare. Mica poco. FATTORE CORNER - E, a dispetto del misero 0-1 sancito dal tabellone luminoso dell'Allianz Stadium, il dominio dei partenopei è stato netto. Parola ai numeri: la Juventus ha concluso il match senza effettuare alcun tiro in porta, evento assolutamente inedito nell'era del nuovo stadio - quindi a partire dalla stagione 2011/2012 - e che in generale non si verificava dalla trasferta di Bologna di due anni fa. Non che il Napoli abbia fatto lavorare molto Buffon ma 4 tentativi restano un buon bottino, specialmente se si dispone ormai di un'arma acclarata che sta facendo la fortuna degli azzurri negli ultimi tempi: persa un po' di verve a livello di gioco, adesso sono i corner a spaventare gli avversari. Quello realizzato da Koulibaly ieri sera è il 13esimo gol da calcio d'angolo del Napoli che, oltre allo strapotere fisico del difensore senegalese, può contare sugli imperiosi stacchi di testa anche di uomini come Albiol e Tonelli, che di mestiere dovrebbero fare altro. E che, tra l'altro, lo fanno anche molto bene. LA VECCHIA SIGNORA A LEZIONE - A tal proposito chiedere a un certo Higuain, che stavolta non ha potuto dare un dispiacere ai suoi ex tifosi. Non che i suoi colleghi di reparto abbiamo dato segni di vita nella disfatta della Juventus di ieri sera. Più demerito della Vecchia Signora o più merito del Napoli targato Sarri? La verità come sempre sta nel mezzo. I bianconeri già a Crotone avevano mostrato delle crepe che gli azzurri hanno trasformato in voragini, forti della nuova mentalità figlia del sagace lavoro dell'allenatore di Figline: essere forti senza ostentarlo, essere forti senza darlo per scontato incappando in peccati di presunzione. Quelli che forse hanno travolto la Juventus dopo che, appena una settimana fa, si era portata a +6 dal Napoli. Adesso il campionato è a un bivio: nonostante tutto i bianconeri restano padroni del loro destino ma l'inerzia psicologica rema dalla parte degli azzurri. Di solito la Vecchia Signora è abile a rialzarsi dopo le cadute, ma intanto ieri sera ha assistito inerme alla lezione di calcio impartita da un Napoli che mai come oggi è la creatura perfetta di Sarri.