Giovedì 18 Aprile 2024

Napoli-Inglese, brusca frenata: il Chievo fa muro

Colpo di scena in una trattativa che sembrava già andata in porto: Campedelli, deluso dai risultati della squadra, resiste a De Laurentiis e prova a trattenere il bomber fino a luglio

Roberto Inglese, 26 anni

Roberto Inglese, 26 anni

Napoli, 3 gennaio 2018 - Il nuovo anno degli azzurri non poteva cominciare peggio: dopo la Champions League, sfugge via dalle mani della banda Sarri un altro obiettivo stagionale come la Coppa Italia e, come se non bastasse, un acquisto di mercato dato per sicuro si sta invece clamorosamente allontanando. IMPROVVISA FRENATA - Si tratta ovviamente di Roberto Inglese, attaccante in prestito al Chievo ma il cui cartellino appartiene proprio alla società di De Laurentiis, che in queste ore si sta scontrando con il collega Campedelli sul futuro del classe '91. L'inaspettata brutta situazione di classifica del club veronese, reduce da tre ko di fila, sta infatti spingendo il patron clivense a fare delle riflessioni sul numero 45 che fino a giugno sarà un giocatore di Maran: a differenza di qualche voce emersa in estate, non esiste affatto alcuna clausola che obblighi il Chievo a cedere Inglese al Napoli a gennaio. Non aiuta De Laurentiis neanche l'infortunio di Meggiorini che ha ulteriormente decimato l'attacco gialloblù. I discorsi potrebbero riaprirsi se il Presidente azzurro scendesse in campo in prima persona per trovare un nuovo bomber per i clivensi, che diventerebbero più propensi a perdere l'ex Carpi anche se magari nelle prossime gare arrivasse qualche risultato positivo. BRUTTO DEJA VU - Ma non solo: i jolly nelle mani di ADL si chiamano Giaccherini e Milik, due pedine che interessano Campedelli. Il recupero fisico del polacco resta tuttavia un rebus e le condizioni atletiche dell'esterno di Talla lasciano perplesso il Chievo. Il tutto in attesa di dirimere la matassa Inglese, un'altra tegola sulla testa di un Napoli che inaugura il 2018 tornando con i piedi per terra, almeno nelle Coppe: se Benitez era il signore delle competizioni a eliminazione diretta, Sarri sta palesando grandi limiti al riguardo, come emerso già in varie occasioni. Una su tutte: era l'alba del 2016 e i partenopei si erano appena laureati campioni d'inverno, esattamente come ora. A metà gennaio è poi il turno di sfidare l'Inter nei quarti di Coppa Italia e l'esito è un secco ko che di lì a poco avrebbe minato l'autostima dei campani anche in campionato. Le analogie con quanto accaduto ieri sono tante e non si evincono solo dal colore delle divise delle squadre corsare a Fuorigrotta. Da quelle parti la speranza è che stavolta il copione non si ripeta: resta però la lezione su quanto le sconfitte non aiutino a vincere. Specialmente se nel mirino c'è un obiettivo chiamato scudetto.