Napoli, il lungo e silenzioso addio di capitan Hamsik

Lo slovacco è sempre più deciso a volare in Cina e lo farà senza aver salutato i suoi tifosi nonostante una storia lunga 11 anni

Marek Hamsik, 30 anni

Marek Hamsik, 30 anni

Napoli, 17 giugno 2018 - Riavvolgiamo il nastro. 20 maggio 2018: al San Paolo va in scena l'ultimo atto del campionato 2017/2018 del Napoli, che batterà per 2-1 il Crotone, retrocesso in Serie B. Pomeriggio di addii e commozione per il pubblico di Fuorigrotta, che saluta Pepe Reina, Christian Maggio e Maurizio Sarri (che avrebbe poi ufficializzato nel dopopartita una separazione che era nell'aria). Nessuno, tuttavia, avrebbe mai pensato che quella con ogni probabilità sarebbe stata l'ultima apparizione di Marek Hamsik con la maglia azzurra. SPEDIZIONE SOLITARIA - Forse neanche Aurelio De Laurentiis, tuttora impegnato a provare a far cambiare idea allo slovacco, più che mai convinto di volare in Cina nonostante tutto. Ovvero: la sua famiglia non lo seguirà nell'avventura asiatica, almeno per i primi mesi. Un dettaglio emerso nelle ultime ore che rende ancora più coraggioso l'addio di Hamsik. O forse no, perché il profumo dei 35 milioni guadagnati in appena 3 anni sembra pesare più di tutto per lo slovacco, che negli 11 anni a Napoli aveva abituato tutti bene rifiutando varie proposte molto succulente sia sotto il profilo economico che tecnico. Stavolta invece niente sembra poter far cambiare idea al capitano azzurro, deciso ad accettare la corte di un club tra Tianjin Quanjian e Shandong Luneng. L'ultima parola però toccherà come sempre a De Laurentiis, che aspetta un'offerta di almeno 25 milioni - prezzo abbassato proprio per accontentare il ragazzo - per far maturare un addio dalle modalità sicuramente imprevedibili. POCO ROMANTICISMO - Alzi la mano infatti chi si aspettava un divorzio tra Hamsik e il Napoli adesso, per giunta senza alcun indizio che lo facesse presagire. Premesso che la piazza azzurra non ha intenzioni bellicose verso lo slovacco, che ha rappresentato e sempre rappresenterà l'uomo simbolo della prima era De Laurentiis, essendo stato il condottiere di tante battaglia. Però un leggero brusio sull'evolversi della situazione c'è ed è innegabile: salvo colpi di scena, a breve Hamsik saluterà la squadra che l'ha reso grande e per cui ha scritto tanti record e lo farà senza aver dato al San Paolo la possibilità di far calare il sipario nel modo più romantico. Dettagli che non possono offuscare una lunga storia d'amore, dirà qualcuno. Verissimo. Ma è altrettanto vero che il calcio, in fondo, vive di dettagli, soprattutto quando si tratta del rapporto spesso controverso tra i tifosi e i propri idoli. Specialmente quelli di decennale memoria.