Martedì 23 Aprile 2024

Napoli, difesa incerottata e attacco spuntato: i dolori di Gattuso

La retroguardia continua a perdere pezzi e gli avanti non segnano più, ma a infastidire il tecnico calabrese c'è anche la scarsa concentrazione generale della rosa

Inter-Napoli, i rimpianti di Politano (Ansa)

Inter-Napoli, i rimpianti di Politano (Ansa)

Napoli, 29 luglio 2020 - Oltre al danno la beffa: il Napoli esce con le ossa rotte dal Meazza e il modo di dire potrebbe non essere totalmente infondato. Alla sconfitta con l'Inter che ha spiattellato in faccia a Gattuso i soliti difetti dell'ultimo periodo si somma l'ennesimo guaio fisico occorso in un reparto arretrato già mutilato in vista di Barcellona. Se per vedere Manolas al Camp Nou serve una sorta di doppio miracolo, uno per ogni costola infortunata contro il Sassuolo, per Maksimovic c'è ancora la speranza di un verdetto non catastrofico dagli esami strumentali che saranno effettuati per accertare il danno causato dal "fuoco amico". Già, perché a menomare la caviglia del serbo è stato un pestone involontario di Koulibaly, non proprio un peso piuma: da qui un'ansia generale dal sapore di pessimismo che sta portando Gattuso a valutare già un eventuale piano B per l'appuntamento di Champions League. Qualora sia Manolas sia Maksimovic dovessero alzare bandiera bianca, in mezzo alla difesa potrebbe essere spostato Di Lorenzo, preferito a Luperto nonostante il prodotto del vivaio sia un centrale di professione. Questione di fiducia, ingrediente che in effetti ultimamente il tecnico calabrese sta perdendo verso una squadra in flessione dopo l'exploit in Coppa Italia. Dal richiamo dell'estate alle sirene di mercato: per motivi diversi vari elementi della rosa stanno rendendo al di sotto delle aspettative, soprattutto in un attacco che crea ma fa una fatica tremenda a concretizzare. L'emblema di questo trend consolidato è un Milik ormai presente in campo solo fisicamente: il corpo del polacco c'è ma la testa sembra già altrove, per l'esattezza a Torino. Poi c'è chi come Insigne e Politano almeno ci mette l'impegno ma, a parte l'intesa crescente tra i due da una fascia all'altra, la mira non è quella dei giorni d'oro.

Giocare a esterni con piedi invertiti obbliga in effetti questi ultimi a cercare sempre l'uno contro uno per poi scoccare il tiro: se una di queste due componenti si inceppa, l'intera manovra offensiva ne risente e si ingolfa, specialmente se dalla mediana non arrivano rifornimenti in verticale, quelli che per intenderci per caratteristiche tecniche non può garantire Demme. Insomma, in vista dell'imminente spedizione di Barcellona ogni reparto del Napoli ha qualche problema da risolvere, a cominciare da una concentrazione che, a detta di Gattuso, sembra essere stata assorbita dalle molteplici tentazioni offerte dall'estate partenopea.