Giovedì 18 Aprile 2024

Napoli, altro debutto da incubo per Gattuso

Così come ai tempi del Milan, Ringhio soffre alla prima, tradito dalle sbavature difensive e dalla frenesia degli azzurri

Male la prima di Gattuso (LaPresse)

Male la prima di Gattuso (LaPresse)

Napoli, 15 dicembre 2019 - I debutti in Campania evidentemente non sono una specialità di Rino Gattuso: poco più di due anni fa a Benevento il suo Milan fu rimontato al 95' da un gol di Alberto Brignoli, professione portiere e ieri, al San Paolo di Napoli, le ripartenze del Parma - una a inizio match e l'altra ancora nel recupero - hanno fatto ammattire una difesa che perde Kalidou Koulibaly. DUE MESI DI CRISI - Il senegalese, in occasione della rete del baby gioiello Dejan Kulusevski di cui è responsabile a pieno titolo, si è fermato a causa di un sospetto stiramento al bicipite femorale che fa calare in anticipo il sipario sul suo 2019 a tinte chiaroscure. Un discorso che si potrebbe estendere a tutti gli azzurri, immuni alla cura Gattuso. Per la precisione, nemmeno il passaggio al 4-3-3 (diventato poi addirittura 4-2-4 nell'ultima parte del match) ha scacciato quella crisi che, almeno in campionato, tra pochi giorni compirà due mesi. Eppure, la generosità non è mancata ai partenopei, autori di ben 33 conclusioni contro un Parma come suo solito sornione salvo poi sfoderare quelle ripartenze letali che in questo momento in Italia non hanno eguali. Così, mentre i ducali festeggiavano il 500esimo gol in trasferta in Serie A e soprattutto i 3 punti, il Napoli assisteva all'ennesimo sorpasso in classifica proprio per mano della banda D'Aversa, ora settima a 24 lunghezze. In questa situazione per gli azzurri diventa difficile anche darsi un obiettivo a lungo termine che sia diverso dal ritrovare quella vittoria che in campionato manca dal 19 ottobre, giorno nel quale una doppietta di Arkadiusz Milik stese il Verona. Da allora è cambiato il mondo, tranne che il polacco, insieme ad Alex Meret, resta l'unica nota lieta di un'annata nera. FISCHI A INSIGNE - A finire invece dietro la lavagna, oltre al suddetto Koulibaly, è Piotr Zielinski, autore della goffa scivolata che lascia una prateria a Gervinho: un errore imperdonabile ma non del tutto singolo, perché le marcature lente del resto della retroguardia, con nessuno che spende un fallo tattico sacrosanto, ben fotografano i guai del Napoli. Non solo dietro: i partenopei sbagliano tanto anche davanti, con Lorenzo Insigne che ieri ha toccato quota 45 tiri in stagione a dispetto dell'ultimo gol su azione datato 24 agosto. Il tutto corredato dai copiosi fischi al momento della sostituzione: un pessimo modo per il capitano di festeggiare le 250 presenze da titolare con la maglia di un azzurro sempre più sbiadito.