Mercoledì 24 Aprile 2024

Napoli, polveriera azzurra dopo Empoli: Spalletti sulla graticola

Il tecnico toscano rischia di pagare gli 8' di follia dei partenopei al Castellani: possibile una rivoluzione estiva con Italiano in pole per la panchina

Empoli-Napoli, la delusione di Spalletti (Ansa)

Empoli-Napoli, la delusione di Spalletti (Ansa)

Napoli, 25 aprile 2022 - Una giornata teoricamente favorevole si trasforma nella pietra tombale ai propri sogni: non è l'incipit di un romanzo giallo ma l'estrema sintesi di quanto accaduto in un weekend che di fatto estromette definitivamente il Napoli dalla lotta per lo scudetto.

8' di follia

L'unica minuscola fiammella rimasta accesa per gli azzurri si chiama matematica, ma anche il tifoso più ottimista farebbe fatica a credere che una squadra ormai alla deriva possa rimontare su Milan e Inter, distanti rispettivamente 7 e 5 punti (virtualmente addirittura 8). Insomma, gli obiettivi residui per i partenopei saranno ovviamente blindare la Champions League per evitare ulteriori (e ad oggi molto improbabili) brutte sorprese e chiudere con onore, cercando magari di lavorare già in ottica futuro: una parola che mai come ora all'ombra del Vesuvio fa molta paura. E, dopo aver preso 3 gol in appena 8' contro un Empoli che non vinceva dalla gara di andata (distante addirittura 16 partite), non potrebbe essere altrimenti. Guai però a ricondurre i mali del Napoli solo alla rimonta plasmata dai padroni di casa nel segno di Henderson e Pinamonti e soprattutto in quello degli errori dei singoli, con Meret e Malcuit finiti senza appello dietro la lavagna. Gli azzurri danno da tempo l'idea di una formazione sospesa tra i nostalgici residui del 'bel giuoco' di 'Sarriana' memoria e la proposta ben più pragmatica di Luciano Spalletti, oggi il piatto forte di una 'grigliata' che potrebbe consumarsi già quest'estate, con il nome di Vincenzo Italiano che prende sempre più piede a Castel Volturno.

Meret-Mertens: destini incrociati

Gli attriti tra il tecnico toscano e Aurelio De Laurentiis erano cosa nota anche prima del crollo di Empoli: così come potrebbe esistere una crepa ancora più profonda all'interno di uno spogliatoio che proverà a ricompattarsi in un ritiro apparentemente voluto da tutte le componenti di una squadra alla deriva e con tanti, troppi, punti interrogativi per il futuro. Si comincia da una rosa da rifondare in diverse unità, con molti giocatori ormai a fine ciclo e altri che la  parabola in azzurro forse non l'hanno mai davvero iniziata: il pensiero corre inevitabilmente a Meret, reso ancora più insicuro da chi evidentemente gli chiede compiti non consoni alle sue qualità. Poi c'è il caso opposto di Mertens, il leader in campo e fuori che invece a fine stagione potrebbe salutare: sarà un caso o forse no, ma il crollo del Napoli ieri è cominciato poco dopo l'uscita del belga dal rettangolo verde.

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