Napoli, Di Lorenzo a vita: si lavora per blindare il capitano

In pochi anni l'ex Empoli è diventato un pilastro degli azzurri, che vogliono trattenerlo fino al termine della carriera

Giovanni Di Lorenzo (Ansa)

Giovanni Di Lorenzo (Ansa)

Napoli, 24 novembre 2022 - Da un rinnovo all'altro: poco più di un anno fa Giovanni Di Lorenzo e il Napoli si erano giurati amore fino al 2026. Nel frattempo per entrambe le parti in causa è cambiato il mondo e così in cantiere c'è un altro prolungamento: quello che verosimilmente deciderà un'intera carriera.

Una crescita inesorabile

Si accennava ai cambiamenti. Il primo, il più importante, è la fascia di capitano sul braccio del classe '93 a partire da questa stagione, la prima dopo l'addio di Lorenzo Insigne e degli altri veterani che avrebbero potuto ereditare i suoi gradi. Insomma, via l'ex numero 24, via Dries Mertens e via Kalidou Koulibaly e quindi il nuovo leader conclamato di uno spogliatoio pieno zeppo di giovani semi-sconosciuti diventa Di Lorenzo, al Napoli 'solo' dal 2019. Il punto è che in questo lasso temporale non particolarmente ampio il terzino destro si è lentamente ma inesorabilmente imposto come uno dei migliori interpreti del ruolo, coronando la sua crescita con la fortunatissima parentesi con la maglia dell'Italia a Euro 2020. Proprio dopo quella cavalcata magica con l'azzurro più scuro della Nazionale era arrivato il rinnovo fino al 2026 con l'azzurro più chiaro del Napoli: il giusto premio per un giocatore che da allora non si è né scomposto né montato la testa. Anzi: in un certo senso Di Lorenzo è rimasto il 'soldatino' dei tempi di Empoli, quelli in cui si era distinto per le medesime peculiarità tuttavia non sufficienti per scacciare qualche mugugno allorché il Napoli sborsò 8 milioni per accaparrarsene le prestazioni. All'epoca si parlava di una somma eccessiva per un carneade neanche più tanto giovane: oggi si lavora per trattenere fino al termine del carriera il suddetto ex carneade.

Tutti d'accordo

 A volere l'ennesimo rinnovo è Aurelio De Laurentiis in persona, che del terzino ha probabilmente apprezzato anche la modestia in sede di discussione per i precedenti ritocchi: tutto in controtedenza con quanto fatto da diversi suoi predecessori anche ben più amati dai tifosi. Insomma, spesso in Italia nessuno è profeta in patria, ma Di Lorenzo può rappresentare la felice eccezione in tal senso mettendo per una volta tutti d'accordo: il mai domo 'presidentissimo', gli altrettanto passionali e spesso iper critici sostenitori azzurri e, cosa più importante, i compagni di squadra, che con uno scrutinio a maggioranza assoluta lo hanno eletto capitano e leader di uno spogliatoio reduce da un'estate a dir poco movimentata e all'apparenza presagio di una stagione inquieta.

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