Venerdì 19 Aprile 2024

Napoli, con l'Atalanta la prova di forza che vale la fuga

Gli azzurri a Bergamo vincono nonostante gli episodi: su tutti il forfait di Kvaratskhelia e il rigore causato da Osimhen, poi mattatore della rimonta

Victor Osimhen (Ansa)

Victor Osimhen (Ansa)

Napoli, 6 novembre 2022 - Fuori un'altra: il Napoli si sbarazza anche dell'Atalanta e lo fa con una partita più di quantità che di qualità e non solo per l'assenza di Kvaratskhelia, l'uomo più tecnico e atteso. Anzi, c'è di più: nella difficile cornice del Gewiss Stadium gli azzurri danno forti segnali anche e soprattutto senza il georgiano e non solo grazie allo stato di grazia attraversato da Osimhen.

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Il 'nuovo' Osimhen

 Anche qui la situazione è più complessa di quanto appaia: la vecchia versione del nigeriano, quella polemica, stizzosa e nervosa, avrebbe probabilmente scritto un altro copione dopo il rigore causato e poi trasformato dal connazionale Lookman. Invece il 'nuovo' numero 9 affronta il momento nero con (apparente) calma e incanala le energie nel modo migliore, quello costruttivo che consente al Napoli di pareggiare subito i conti proprio grazie a un suo stacco imperioso. Il resto lo fa - curiosamente - proprio il sostituto di Kvaratskhelia, quell'Elmas che appena poche settimane fa aveva acceso (e poi spento a tempo di record) una polemica social a causa dello scarso minutaggio riservatogli da Luciano Spalletti. Invece sulla giostra Napoli c'è spazio per tutti: bisogna solo saper aspettare il proprio momento. Il macedone l'ha fatto completando una rimonta difesa poi nel prosieguo della partita da una prova di sostanza della difesa, che a sua volta sta dimostrando che c'è vita oltre Rrahmani. Il resto ce l'ha messo quel pizzico di fortuna che, si sa, aiuta i marinai più audaci, quelli che sanno issare le vele nei momenti e nei modi più propizi. Succede così che, esattamente come accaduto a San Siro contro il Milan, l'avversario di turno colpisca una clamorosa traversa da zero metri che sembra un segnale - uno dei tanti - di un'annata immacolata. Questa almeno è la prima impressione: la seconda parla di un Napoli che, esattamente come tutte le altre squadre, gli episodi negativi li subisce.

Le assenze di lusso

 Per restare alla stretta attualità, basti pensare al forfait all'ultimo secondo di Kvaratskhelia, che segue quelli precedenti di Anguissa e Rrahmani, con quest'ultimo ancora in corso: praticamente l'intera spina dorsale di una formazione che sembra non scomporsi di fronte a nulla. Banalmente è forse racchiusa tutta qui la cifra della rivoluzione targata Spalletti, l'uomo che ha raffreddato - nell'accezione buona del termine - la testa di una squadra che vede il proprio sogno assumere sempre più concretezza, con il solo Milan che con molta fatica prova a restare in scia.

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