Giovedì 18 Aprile 2024

Napoli, confronto impietoso con l'anno scorso: -10 punti in classifica

Solo Udinese e Chievo hanno fatto peggio degli azzurri in termini di lunghezze in meno rispetto a una stagione fa, quando il capolavoro di Sarri portò quasi allo scudetto

Napoli-Torino, la delusione di Lorenzo Insigne

Napoli-Torino, la delusione di Lorenzo Insigne

Napoli, 19 febbraio 2019 - Parola ai freddi numeri: un anno fa, dopo 24 giornate di campionato, il Napoli aveva ben 10 punti in più in classifica. Un crollo inatteso, che va ben oltre il lecito assestamento dovuto al cambio in panchina ma che, a guardare l'attuale posizione in graduatoria degli azzurri (secondi a -13 dalla Juventus e a +7 sull'Inter) rende ulteriore merito all'operato di Maurizio Sarri. MEGLIO SOLO DI UDINESE E CHIEVO - Ironia del destino, il tecnico toscano attualmente al Chelsea se la passa molto male, mentre i partenopei, a ben vedere, hanno in cassaforte sia la partecipazione alla prossima Champions che il passaggio agli ottavi dell'attuale Europa League: non poco, ma neanche tanto per mettere a tacere qualche venticello di delusione. Basti pensare che nel confronto tra la Serie A in corso e quella passata dopo 24 giornate solo Udinese e Chievo hanno fatto peggio del Napoli con un saldo negativo rispettivamente di 11 e 13 punti rispetto a un anno fa. Si tratta di due compagini invischiate nella lotta per la salvezza, mentre gli azzurri militano in ben altre posizioni della graduatoria. Nonostante il calo, verrebbe da dire: è un po' come se la macchina (quasi) perfetta costruita da Sarri nel suo triennio in questa stagione, poco ritoccata dal mercato sia in entrata che in uscita, sia andata avanti di inerzia, accusando però il passaggio del tempo per determinati giocatori e le scorie che, dopo la cocente delusione del passato torneo, sono rimaste nella testa e nelle gambe di molti. L'emblema è sicuramente quel Marek Hamsik volato in Cina pochi giorni fa ma, per sua tacita ammissione, con la spina staccata già dall'estate a causa di quel grosso cruccio chiamato scudetto. RIVOLUZIONE ESTIVA - Per una volta, la linea della continuità dettata da Aurelio De Laurentiis si è rivelata quantomeno rischiosa: solo il prosieguo del cammino in Europa League del Napoli potrà dare un'accezione positiva o negativa a questo termine. Neanche il patron ha calcolato la potenza delle tossine dello scorso campionato che ha superato la voglia di rivalsa nei confronti di una Juventus che, nel frattempo, assestava sul mercato il mortifero colpo Cristiano Ronaldo. Da qui l'urgenza, comunque finisca questa annata, di una rivoluzione estiva: la definizione di stagione di passaggio è stata fortemente ripudiata da Carlo Ancelotti ma, in un certo senso, solo un eventuale trofeo sollevato a Baku il prossimo 29 maggio potrà smentire l'attuale allenatore del Napoli.