Calciomercato Napoli, le trattative Ndombele, Raspadori e Navas: le novità

I partenopei continuano a muoversi per chiudere gli ultimi tre affari

Giacomo Raspadori (Fiocchi)

Giacomo Raspadori (Fiocchi)

Napoli, 17 agosto 2022 - Se sul campo la macchina è apparsa quasi perfetta, sul mercato i rallentamenti sono all'ordine del giorno: non ultimo quello che sta avvenendo in queste ore un po' su tutti i fronti aperti.

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Il milione della discordia

La criticità principale resta quella legata al destino di Giacomo Raspadori, per il quale la forbice tra domanda (30 milioni di parte fissa più 5 di bonus semplici da raggiungere) e offerta (29 milioni di parte fissa e diverse clausole per i 5 di bonus) non vuole saperne di ridursi. In realtà la distanza, specialmente alla luce delle tremende prestazioni del classe 2000 in queste prime battute della stagione, si sta spostando da un piano meramente economico a quello ideologico: se Khvicha Kvaratskhelia, di un anno più giovane, è costato circa 10 milioni, il prezzo imposto dal club emiliano per Raspadori, uno che finora in carriera è stato tutt'altro che continuo, non rischia di essere troppo alto? La domanda è comunque pretestuosa per due motivi. Il primo è che è nelle piene facoltà del Sassuolo decidere se e come vendere i propri gioielli: anche a costo di scontrarsi con il diniego degli eventuali acquirenti. Il secondo è che, alla lunga, la Kvara-mania potrebbe diventare un boomerang per un giocatore intorno al quale le aspettative si stanno alzando a dismisura: se e quando il georgiano incapperà in un momento no parte dell'esigentissima piazza partenopea potrebbe ridimensionare l'intero affare. Figurarsi poi chi potrebbe sbarcare nel capoluogo campano dietro pagamento di 35 milioni: per certe cifre, si sa, si aspetta più facilmente uno straniero che un italiano, chiamato a dimostrare sempre di valere la candela.

Problema ingaggi

A proposito di stranieri, vive una fase di rallentamento anche la trattativa per Tanguy Ndombele, che in realtà la causa Napoli ha già deciso da un bel pezzo di sposarla. Ogni problema attuale si nasconde dietro l'ingaggio monstre (6 milioni netti più bonus) del francese, che non vuole rinunciare a un centesimo. I partenopei non sono disposti ad andare oltre il pagamento di metà dello stipendio: il resto dovrà mettercelo il Tottenham, che però in cambio chiede 2 milioni per il prestito oneroso e un diritto di riscatto fissato a 30 milioni. L'impressione è che comunque, in un modo o nell'altro, l'affare si farà. Discorso analogo per Keylor Navas, un altro che vuole il Napoli senza tuttavia lasciare per strada nulla di un ingaggio faraonico. La volontà dei giocatori però fa la differenza: il concetto può valere anche per Raspadori?

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