Giovedì 18 Aprile 2024

Napoli, la panchina è d'oro: sette gol arrivano da lì

Da Fabian Ruiz a Rog, passando per Insigne, Mertens e Milik: spariti i titolarissimi, con Ancelotti tutti sono diventati importanti, fatta eccezione per lo scontento Diawara

Fabian Ruiz e Mertens, subentrati a Genova

Fabian Ruiz e Mertens, subentrati a Genova

Napoli, 12 novembre 2018 - Tra i tanti motivi che hanno portato alla clamorosa rottura di maggio tra Aurelio De Laurentiis e Maurizio Sarri c'era la filosofia di quest'ultimo, poco avvezzo a far rotare i giocatori della rosa a sua disposizione. Anche per questa ragione il patron partenopeo ha così virato su Carlo Ancelotti che sotto questo aspetto non sta deludendo. PANCHINA D'ORO - Non solo con l'allenatore emiliano tutti i membri del roster - fatta eccezione per gli infortunati di lungo corso - hanno visto il campo, collezionando tra l'altro un minutaggio per così dire più ''democratico'', ma proprio i subentrati stanno fornendo un apporto eccezionale alla causa: un contributo che, per la precisione, si può quantificare in 7 gol provenienti dalla panchina. L'ultimo in ordine cronologico l'ha siglato Fabian Ruiz e Genova per un copione che era avvenuto già qualche settimana fa a Udine, dove tra l'altro Rog aveva rimpinguato il bottino a ridosso del triplice fischio. Non solo le cosiddette seconde linee: anche i titolarissimi, quando chiamati a un turno di riposo, hanno risposto presente da subentrati. Leggasi alla voce Mertens (contro Milan e Roma), Insigne nel match con il Sassuolo e infine Milik quando al San Paolo si era presentato l' Empoli. L'apporto degli uomini della panchina inoltre va al di là delle reti realizzate: basti pensare alla crescita di pedine come Ounas e Maksimovic, relegati nell'era Sarri a comprimari adoperati solo nelle situazioni disperate. Insomma, se nel triennio dell'attuale allenatore del Chelsea il valore dei cosiddetti titolarissimi è lievitato all'infinito, non si può dire lo stesso delle seconde linee, diventate adesso un vero e proprio fattore per il Napoli. MILAN SU DIAWARA - La favola non vale per tutti. C'è chi, arrivato alla terza stagione in azzurro, continua ad accomodarsi troppe volte in panchina, al punto da cominciare a guardarsi attorno per gennaio: si tratta di Amadou Diawara, l'ormai ex enfant prodige della Serie A rimasto forse vittima proprio del suo exploit così precoce. I primi anni di carriera del guineano lasciavano infatti presagire una crescita esponenziale che a un certo punto, complice pure un impiego in campo col contagocce, si è arrestata ma che potrebbe riprendere altrove: dalla Milano rossonera, per la precisione, dato che il club meneghino ha intenzione di chiedere il prestito dell'ex Bologna per gennaio per sopperire alla grave emergenza infortuni che sta colpendo la mediana di Rino Gattuso. GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO