Mercoledì 24 Aprile 2024

Napoli, calci d'angolo letali: alla scoperta degli schemi di Sarri

L'arma in più degli azzurri ora sono i corner: merito del lavoro a Dimaro del tecnico toscano, che ha creato varie soluzioni tutte micidiali per le difese avversarie

Lo stacco vincente di Koulibaly contro la Juve

Lo stacco vincente di Koulibaly contro la Juve

Napoli, 26 aprile 2018 - Quando Maurizio Sarri sbarcò tra tanto scetticismo nel capoluogo campano, nel suo curriculum spuntava una caratteristica costante delle sue squadre: un'eccellente abilità sui calci d'angolo. UN'ARMA IN PIU' - Arrivato a Napoli, questa peculiarità sembrava smarrita, al punto che addirittura gli azzurri fino alla scorsa stagione soffrivano tanto la fisicità degli avversari sui piazzati. Poi la svolta nella passata estate nel ritiro di Dimaro, in cui ogni sessione di allenamento terminava con una fase dedicata a turno ai corner, alle punizioni e anche alle rimesse laterali: tutte armi che oggi il Napoli sta usando per sbloccare le partite più insidiose, nonostante una stazza media della squadra non proprio elevata. Si escluda da quest'ultimo discorso il colosso Koulibaly (195 cm per 89 kg), che detiene il titolo di capocannoniere nella specialità in questione: dei 13 gol realizzati da calcio d'angolo, il difensore senegalese ne ha segnati 5, tutti con un peso specifico importante. In particolare quello di domenica scorsa a Torino: un gesto tecnico che può valere lo scudetto e che non è nato dal nulla, come in effetti ogni invenzione partorita da un allenatore meticoloso come Sarri. LE VARIE OPZIONI - Basti pensare allo stratagemma usato dall'allenatore toscano per ovviare alla scarsa fisicità del Napoli: i corner dalla sinistra sono affidati a Callejon, quelli a destra a Ghoulam e Mario Rui, con il risultato che la traiettoria a rientrare sul primo palo che ne viene fuori si rivela spesso così tesa da punire le difese avversarie con ogni minima deviazione, anche figlia di un cosiddetto piccoletto. Chiedere a Genoa e Torino. Poi c'è la soluzione corta che crea un due contro uno al limite dell'area di rigore, dentro la quale intanto gli attaccanti si muovono e spettinano sul nascere le marcature della retroguardia di turno: vedasi il terzo gol del match interno con il Sassuolo. Infine, la mossa vincente delle ultime partite: calcio d'angolo ad uscire con la sfera diretta al dischetto, da cui svetta la torre che trova lo spazio utile per lo stacco. Spazio generato da 3 compagni di squadra che poco prima della battuta riescono a creare il buco che è stato fatale per Udinese prima (due volte) e Juventus poi. E' questa la mossa con cui Sarri è riuscito ad affrancare il suo Napoli dall'etichetta spesso stucchevole del ''bel gioco'', non sempre vincente come spesso si rivela una semplice incornata da corner. Semplice, ma non improvvisata. GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO