Mondiali femminili, Cabrini: "Un pezzo di questa favola lo sento mio"

Ct delle azzurre dal 2012 al 2017: "So quanto valgono queste ragazze"

Mondiali di calcio femminile, Italia batte Australia 2-1 (LaPresse)

Mondiali di calcio femminile, Italia batte Australia 2-1 (LaPresse)

Milano, 10 giugno 2019 - C’è una torta di meriti da spartire, nella crescita del movimento azzurro. Nel traino della maschile di Mancini, nell’entusiasmo dei giovani dell’Under 20 in semifinale al Mondiale di categoria. Soprattutto, per Antonio Cabrini (foto sotto), in quel nuovo interesse che ieri si è manifestato tra social e tv accese per le azzurre di Milena Bertolini (ieri il debutto vincente ai Mondiali femminili). Prima di lei, su quella panchina c’era proprio l’ex terzino italiano, felice (lui che oggi è coordinatore della neonata area Legends) nel vedere un’esponenziale rinascita a vent’anni dall’ultima partecipazione al torneo internazionale più importante.

Campionato mondiale di calcio femminile 2019 su Rai e Sky, calendario tv dell'Italia

Che sensazione ha nel vedere queste ragazze?

«Mi sento un precursore, in cinque anni ci ho messo molto del mio. Abbiamo poggiato le prime pietre per far crescere il movimento, queste ragazze sono quasi tutte quelle che avevo io agli Europei».

Cosa ha fatto la differenza rispetto al passato?

«L’affiliazione ai club maschili è stata determinante perché ha dato una mentalità diversa, più professionistica».

Antonio Cabrini (LaPresse)
Antonio Cabrini (LaPresse)

«Credo ci sia maggiore attenzione verso i vivai e in generale vedo che i giovani giocano di più. Prima non venivano presi così in considerazione».

Quanto ha influito Mancini nella crescita della Nazionale maggiore?

«Le società hanno dato la possibilità a Mancini di lavorare in una certa maniera e lui è stato audace nel prendere delle decisioni che hanno dato risposte positive. Si è creato un buon mix tra giovani e veterani. Bisogna crescere molto, ma la strada è giusta».

È più probabile che nel 2020 diventi campione d’Europa la Juventus o l’Italia?

«Domanda difficile, sono componenti totalmente diverse. Magari entrambe, ma oggi la Juve è più nel novero delle favorite in Champions di quanto non sia l’Italia per gli Europei».

Riusciremo a vedere una Serie A più equilibrata?

«La Juventus ha una marcia in più, un organico molto importante. Quanto si ridurrà il gap dipende dagli altri presidenti: bisogna saper investire e trovare la formula vincente».

Conte-Inter può essere il binomio giusto per trovare una rivale in più?

«Il tecnico è una pedina fondamentale, per come lavora lui. L’Inter punta a diventare una squadra che può dar fastidio alla Juventus e con una proprietà così alle spalle si può permettere di pensare in grande».

Lei lo farebbe lo scambio Dybala-Icardi?

«No, farei in modo di farli giocare assieme alla Juve. Anche perché Dybala è da recuperare e far diventare uno dei cardini della squadra».