Milano, 21 ottobre 2022 - Iran fuori dal prossimo Mondiale? A un mese dall'inizio della competizione iridata, la Nazionale guidata da Carlos Queiroz potrebbe restarne fuori. Il motivo è presto detto: un gruppo di attivisti, fra cui diversi sportivi e calciatori, hanno scritto una lettera alla Fifa per chiedere la sospensione della Federazione iraniana e di conseguenza l'esclusione dalla manifestazione che si tiene in Qatar. Questo a causa della repressione attuata dal paese asiatico nei confronti soprattutto dei diritti delle donne, alle quali ad esempio è vietato entrare negli stadi. Una discriminazione inaccettabile e che la Fifa non dovrebbe trascurare secondo gli attivisti.
La lettera
"La brutalità e la belligeranza dell'Iran nei confronti del proprio popolo ha raggiunto un punto critico, chiedendo una dissociazione inequivocabile e ferma dal mondo del calcio e dello sport. La situazione delle donne in Iran è profondamente sgradevole nel più ampio quadro politico e socioeconomico. Alle donne è stato costantemente negato l'accesso agli stadi in tutto il paese e sistematicamente escluse dall'ecosistema del calcio in Iran, il che è in netto contrasto con i valori e gli statuti della Fifa - si legge nella lettera - Se la Fifa ritiene che la Federcalcio iraniana non sia sotto l'influenza del suo governo e agisca esclusivamente come un'organizzazione indipendente, vietare a tutte le donne di entrare negli stadi e partecipare ai Mondiali viola gli articoli 3 e 4 dello Statuto Fifa. Con l'articolo 16 degli stessi statuti, il Consiglio Fifa è legalmente autorizzato a prendere drastiche misure immediate contro di loro. Il Consiglio Fifa - prosegue il messaggio - può e deve sospendere immediatamente l'Iran. La Fifa deve scegliere da che parte stare. La neutralità della Fifa non è un'opzione. Oltre alle donne, il governo iraniano ha anche soffocato le voci di diversi atleti nel Paese e impedito ai loro diritti di parlare di fronte al male in mostra. Giocatori della nazionale come Hossein Mahini, Aref Gholami e gli ex giocatori di spicco come Ali Karimi e Ali Daei, sono stati oggetto di prigionia, molestie o minacce da parte del governo. È tempo che la Fifa agisca".
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FRANCESCO BOCCHINI