Milano, 15 dicembre 2018 - Pepe Reina è stato il portiere della sconfitta del Milan ad Atene, quella che ha tolto i rossoneri dall'Europa League. Una partita che ha lasciato importanti ferite come ha dichiarato lo stesso portiere spagnolo a Sky Sport 24. "Siamo colpiti, feriti nel nostro orgoglio. E’ stato un duro colpo, però adesso bisogna reagire. Dobbiamo lavorare a testa bassa, è dai campi di Milanello che deve iniziare la nostra reazione. Di sicuro non abbiamo perso per l’arbitro. Ci sono stati dei problemi e delle cose che sicuramente non ci stavano, però gli errori più grandi li abbiamo commessi noi. Si è vista una squadra che, magari perché aveva due risultati su tre a disposizione, non ha avuto la fame e la cattiveria per andare a vincere una partita del genere. E alla fine questo si paga. Qua si vince e si perde tutti insieme, questo è poco ma sicuro. Ancora non abbiamo nemmeno visto la partita, domani sarà il giorno per analizzare un po’ ciò che si può migliorare e come è andata. Ma ognuno di noi deve guardare dentro di sé e dare il 10% in più di quello che abbiamo dato tutti fino ad ora.
Arriva però per il Milan il momento di reagire, cosa che a lui in carriera è capitata molte volte vista la sua esperienza. "Quando si perde una partita, c’è la rivincita tre o quattro giorni dopo. In questo caso martedì bisogna andare a Bologna con il coltello tra i denti e cercare di vincere questa striscia di partite prima delle vacanze. Questo ci permetterebbe di chiudere soddisfatti e di affrontare la seconda parte del campionato in un’ottima posizione".
Una rinascita che dipende soprattutto dalle figure chiave di questa squadra Suso e Higuain. Ecco le sue parole riguardo il connazionale: "Si parla spesso di Suso: ha pesato tanto la sua assenza? Suso è un giocatore importantissimo in qualsiasi squadra, non soltanto nel Milan. E’ un giocatore importante per le sue qualità, perché è già un leader di questa squadra e quando non gioca ovviamente ci pesa. P
Mentre sul Pipita: "Come tutti gli attaccanti, il gol gli darebbe fiducia. In questo momento c’è bisogno che tutti gli diamo una mano per crescere, migliorare e per farlo sentire meglio in campo. Il primo che deve lavorare per far crescere se stesso è lui".