Mercoledì 24 Aprile 2024

Milan, Gattuso prima del Benevento: "Non vinciamo da un mese, ma siamo vivi"

Le parole di Gattuso prima della gara contro il Benevento

Gattuso parla alla vigilia della partita di San Siro

Gattuso parla alla vigilia della partita di San Siro

Milano, 20 aprile 2018 - Un girone fa Gattuso esordiva sulla panchina del Milan con un amarissimo pareggio contro il Benevento. Non il miglior modo di presentarsi al pubblico rossonero ma quella giornata, passata alla storia principalmente per il gol di Brignoli, è stata la prima delle 19 con il Campione del Mondo 2006 alla guida di una squadra che è riuscito a risollevare in campionato. Gattuso ha parlato in conferenza stampa, conscio dell'importanza di questa partita per proteggere la qualificazione alla prossima Europa League.

Le prime preoccupazioni sono sull'aspetto mentale di un Benevento che ha poco o nulla da perdere. "Domani arriva una squadra sbarazzina, che non ha nulla da perdere ed esprime un buon calcio. Se non entriamo con il piglio giusto, domani c'è da faticare. Ci dobbiamo arrivare con grande furore agonistico e grandissima voglia". Una partita che sarà da vincere per evitare le rimonte delle inseguitrici. "Non solo l'Atalanta, ci sono anche Fiorentina e Sampdoria. Noi dobbiamo pensare a fare il nostro, non dimenticandoci da dove siamo partiti 4 mesi fa. Non vinciamo da 1 mese a questa parte, ma siamo una squadra viva, anche se qualche singolo giocatore è un po' stanco. Fa parte del gioco". E sulla mancanza di stimoli glissa così. "Quando si indossa una maglia pesante e gloriosa come quella del Milan non c'è nulla di facile, pesa la storia. Oggi chi sta meglio deve cercare di metterci qualcosa di più per il compagno. Voglio vedere il senso di appartenenza e la voglia di combattere. Non dobbiamo avere paura, poi vedremo dove arriveremo. Non cambia molto essere inseguito o inseguitore. Di stimoli ne abbiamo tanti. E' un po' di tempo che sento dire che non abbiamo stimoli, sono chiacchiere da bar".

Poi un punto sugli attaccanti. "Io devo pensare all'equilibrio della squadra. Voi ci provate, fate il vostro mestiere. Questa è una squadra che subiva l'avversario e a me non piace subire gli avversari. Voglio dare la sensazione di essere una squadra solida. Poi non è un caso che siamo dietro a Juventus e Napoli come numero di cross e tiri in porta, costruiamo tanto, ad eccezione di Torino. Non è solo colpa degli attaccanti. Nessuno di voi mi dice che abbiamo mandato tanti uomini diversi in gol. Io devo cercare di fare risultato e raggiungere gli obiettivi, non pensare al record negativo degli attaccanti. Bisogna pensare a come ci arrivi, anche se con un po' di sfortuna o meno. Io son rimasto deluso contro il Torino, perché abbiamo creato poco. Oggi la mia priorità è metterli in condizione di segnare. Per voi il problema è una o due punte, secondo me non è quello il problema principale. Se cominciamo a inventarci cose strane, poi ci allunghiamo e diventa difficile. E' una mia convinzione, voi la potete vedere in maniera diversa. Io e il mio staff studiamo e sappiamo quali sono pregi e difetti di questa squadra".

Necessarie anche delle puntualizzazioni sugli acciaccati Calabria e Calhanoglu. "Domani vediamo. Calabria non ha giocato con il Torino, perché tante volte bisogna preservarlo, perché quando abbiamo rischiato con lui in stagione lo abbiamo tenuto 7-10 giorni fermo. La storia di Davide ci insegna che è sempre stato così. Perché dobbiamo rischiare di perderlo?.Calhanoglu non sta benissimo, oggi proviamo a fare qualcosina. Ha solo una leggera infiammazione al tendine rotuleo, non ha problemi al legamento".

Infine delle considerazioni sulla partita che sarà a partire dall'allenatore rivale De Zerbi per poi proseguire su degli appunti sul centrocampo. "Ci siamo già incrociati in Serie C, gli piace giocare un calcio propositivo e ha grandissime idee. Mi piace molto ed è molto preparato. In Italia ce ne sono tanti di allenatori bravi. Quando incrocio un collega cerco sempre di rubargli qualcosa. In questo momento Biglia è un giocatore importante, che ci dà equilibrio e raddoppia sempre. Montolivo o Locatelli non è stato decisivo nell'averci fatto prendere gol. Non è quello il problema. L'errore è stato fare un possesso palla sterile. Abbiamo sbagliato ad accontentarci, la partita è cambiata dal 20esimo del secondo tempo, per 25 minuti abbiamo subito il Torino. Con la difesa a tre abbiamo dato più campo e non riuscivamo ad accorciare bene".