Milan-Genoa 2-0: Leao e Messias rilanciano la corsa dei rossoneri

Gli uomini di Pioli rispondono all'Inter e tornano al successo dopo i pareggi con Bologna e Torino

L'esultanza dei giocatori del Milan (Ansa)

L'esultanza dei giocatori del Milan (Ansa)

Milano, 15 aprile 2022 – Pasqua da primo della classe in solitaria per il Milan che, dopo i pareggi con Bologna e Torino, ritrova la via del successo piegando il Genoa con un 2-0 figlio di poco spettacolo ma di tanta concretezza e rispondendo al successo a La Spezia dell’Inter che torna così a -2 dai rossoneri. Sesta partita consecutiva a porta inviolata per i rossoneri che hanno sbloccato la situazione all’11’ con Leao – tornato al gol dopo cinque gare – ma che poi hanno faticato a prendere quota, tenendo sì in mano il pallino del gioco ma chiudendo il primo tempo soltanto sull’1-0 e con qualche brivido di troppo per l’occasione capitata a Galdames a fil di sirena. Nella ripresa i cambi operati da Pioli hanno dato maggior ritmo al Milan che si è a più riprese divorato il vantaggio con e Giroud e Leao e che ha poi chiuso i conti soltanto all'87' con Messias, bravo a ribadire in rete un'ottima respinta di Sirigu e a capitalizzare la sgroppata sulla sinistra di Theo Hernandez e l'assist di Rebic. Nonostante la sconfitta, però, il Genoa è uscito a testa alta dal prato di San Siro per aver giocato con personalità e grinta e per aver sfiorato in almeno un paio di occasioni la rete.  

Le scelte di Pioli e Blessin

A sorpresa Pioli – che punta sul 4-2-3-1 – lancia Gabbia nel pacchetto difensivo davanti a Maignan ed è costretto a rinunciare a Calabria facendo scalare a destra Kalulu e completando il reparto con Tomori e Theo Hernandez. In mediana ci sono Tonali e Bennacer, mentre sulla trequarti Saelemaekers, Kessié e Leao agiscono a supporto di Olivier Giroud. Blessin risponde con un 4-1-2-2: tra i pali rossoblu Sirigu, con una linea a quattro difensiva formata da Hefti, Ostigard, Bani e Vasquez. Regista basso Badelj con Frendrup e Galdames ai lati del centrocampo. Il ruolo di trequartista, alle spalle degli attaccanti Ekuban e Piccoli, spetta invece ad Amiri.

 

Primo tempo

Partenza decisa dei rossoneri che per due volte nei primi 5’ provano a sfondare sulla corsia di sinistra con Leao e Theo Hernandez, mancando però di precisione nei pressi della porta avversaria. La terza sortita è quella giusta ma parte dalla corsia destra, da dove Kalulu fa partire un cross con il contagiri che Leao, dopo aver sorpreso da dietro la difesa avversaria, raccoglie trafiggendo Sirigu con un mancino al volo per l’1-0 rossonero. Dopo il gol, anche a causa dei tanti falli commessi, i ritmi si abbassano un po’: nonostante lo svantaggio, comunque, il Genoa non alza bandiera bianca, cambia assetto passando al 4-4-2 e cerca di sfruttare con gli inserimenti dei centrocampisti le poche ripartenze generate dagli errori rossoneri. Al 28’ è Badelj a scoccare dalla distanza il primo tiro dei rossoblu, che finisce però ben lontano dallo specchio della porta dei rossoneri. Troppo poco per impensierire un Milan che può così controllare senza particolari patemi l’inerzia del match e che al 36’ si divora il raddoppio con Saelemaekers che, servito al centro dell’area da un Kessié partito in percussione dalla sinistra, spara il pallone alto sopra la traversa genoana. Prima dell’intervallo c’è però spazio anche la prima, vera occasione del Genoa: in pieno recupero, infatti, Galdames viene pescato dalla verticalizzazione di Badelj, supera la marcatura di Gabbia e scocca un tiro a giro che si spegne di un soffio sul fondo.

 

 

 

La ripresa

 

 

E’ il Genoa a provare con più convinzione a prendere in mano l’iniziativa in avvio di secondo tempo, ma è il Milan al 51’ a sprecare una buona opportunità con Saelemaekers che, dopo aver recuperato palla sulla trequarti, arriva al tiro da buona posizione ma senza la giusta lucidità. I primi cambi arrivano invece al 55’ e li fa Blessin che getta nella mischia l’ex rossonero Destro e Melegoni al posto di Piccoli ed Ekuban. Al 57’, sugli sviluppi di una punizione battuta velocemente, il Milan arriva di nuovo a un passo dal 2-0 con Giroud che, su ottimo cross di Saelemaekers, non inquadra la porta avversaria con un’acrobazia. L’ultimo sussulto di una partita un po’ opaca del francese che al 61’ lascia il posto a Rebic. Dentro tra i rossoneri anche Messias che sostituisce Saelemaekers. La girandola delle sostituzioni non è però finita perché Blessin inserisce pure Yeaboah e Gudmundsson, mentre Pioli è costretto a sostituire Gabbia – messo ko da un problema muscolare – con Krunic che va a ricoprire l’insolita posizione di esterno destro basso con Kalulu che scala al centro al fianco di Tomori. Con il passare dei minuti le squadre si allungano un po’ e al 76’ il Milan non va ancora una volta lontano dal gol con Leao che, pescato dal cambio di fronte di Rebic, costringe Sirigu alla parata provvidenziale. Senza fortuna anche i tentativi di Rebic, fermato dalla chiusura di Ostigard, e di Kessié che calcia troppo debolmente dalla distanza. A mettere in ghiaccio tre punti pesantissimi per i rossoneri ci pensa allora Messias che all’87 esalta l’ennesima, strepitosa galoppata di Theo Hernandez e l’assist di Rebic ribadendo in rete la respinta di Sirigu su un suo precedente tiro. L'ultima fiammata del match è però di marca rossoblu e porta la firma di Hernani che di testa costringe Maignan agli straordinari.