Coronavirus, dirigenti e giocatori del Milan devolvono un giorno di stipendio all'Areu

I rossoneri scendono in campo al fianco dell'Azienda Regionale Emergenza Urgenza per contrastare l'espansione del Coronavirus

Romagnoli (ANSA)

Romagnoli (ANSA)

Milano, 12 marzo 2020 – In questi giorni in cui il mondo dello sport si sta mobilitando per la lotta all’espansione del Coronavirus, scende in campo anche il Milan (che tornerà ad allenarsi, disposizioni governative permettendo, da lunedì prossimo): il club rossonero ha infatti reso noto di aver 250.000 euro all’Azienda Regionale Emergenza Urgenza, alla quale andrà poi anche l’equivalente di un giorno dello stipendi di tutti i calciatori e i dirigenti rossoneri: “Come capitano del Milan – ha spiegato in una nota Alessio Romagnoli – sono orgoglioso di quanto il Club ha deciso di fare con la donazione ad Areu, impegnata quotidianamente nell'emergenza e di quello che tanti nostri tifosi stanno chiedendo di fare, devolvere il rimborso dei biglietti acquistati per le partite disputate a porte chiuse o rinviate a favore di chi sta lavorando notte e giorno per fronteggiare e contenere il Coronavirus. Anche io e i miei compagni siamo pronti a sostenerli". Alessio Romagnoli è poi sceso in campo anche per la campagna #IORESTOACASA che si pone l’obiettivo di incentivare una sorta di quarantena volontaria per tutti per contrastare i contagi da Coronavirus: “Dovremo fare dei sacrifici, ma la salute conta di più del calcio, dello sport che amo. Dovremo evitare posti affollati e faremo il nostro 'smart training'. Arrivederci Milanello. Limiteremo al massimo gli spostamenti, da fare solo se necessari. Dobbiamo restare a casa il più possibile se vogliamo cercare di invertire questa diabolica escalation e vedere finalmente calare il numero dei contagi e dei decessi, mettere il Covid-19 all'angolo. A Milanello, ieri, ci siamo guardati negli occhi. Tutti d'accordo: era necessario, almeno per un po', fare ciò che è stato giustamente chiesto a tutti, non uscire dalle proprie abitazioni. Stare con i propri cari. Possiamo essere d'esempio, e, se per qualche giorno non ci ritroveremo al campo, vorrà dire che ci terremo in forma a casa con programmi personalizzati. Faremo lo 'smart training', appunto. Salterà anche qualche cena con gli amici, ma sarà ancora più bello abbracciarci quando tutto questo sarà finito”.