Milan, bilancio da incubo: 126 milioni in rosso

La gestione Li lascia un passivo preoccupante. Si cercano soluzioni

Higuain pezzo pregiato del mercato 2018

Higuain pezzo pregiato del mercato 2018

Milano, 12 ottobre 2018 - Torna l’incubo del bilancio per il Milan: Yonghong Li lascia una situazione finanziaria piuttosto preoccupante in casa rossonera visto che il primo e unico bilancio della sua gestione ha dati più negativi del previsto. Nel periodo che intercorre tra il 1 luglio 2017 e il 30 giugno 2018 il saldo in rosso è pari a 126 milioni, quasi il doppio della cifra ipotizzata nei giorni scorsi che ammontava all’incirca a 70 milioni. Situazione dovuta a diverse cause, riassumibili con il concetto che non c’è stata una pari crescita tra i costi e i ricavi. Entrambi sono aumentati, ma mentre i costi sono passati da 273 milioni a 374, i ricavi hanno avuto un’impennata molto più moderata che è partita dai 212 milioni dello scorso bilancio per arrivare ai 255 di quello attuale.

Nel concreto le cause principali sono da ricercare nella campagna acquisti dell’estate 2017 e nel cambio di sponsorizzazione. Il mercato dell’estate di un anno fa ha portato gravissime conseguenze, visto che oltre alle spese per i cartellini dei nuovi acquisti ha portato a bilancio anche nuovi costosi ingaggi i quali hanno inciso nel bilancio. Di rilievo anche la situazione degli sponsor: in particolare è stata dannosa la parte finale della partnership con Adidas, sponsor tecnico fino alla passata stagione, che ha rinegoziato a ribasso per l’ultimo anno portando un calo negli ingressi delle casse della società rossonera fino ad arrivare all’inevitabile separazione tra le due parti.

Il fondo Elliot si dovrà così impegnare a rimediare a questa situazione lasciata dalla precedente gestione Yonghong Li, disastrosa su questo piano. Secondo quanto recita il comunicato della società “il socio di maggioranza Rossoneri Sport ha comunque garantito l'impegno a supportare finanziariamente le società del Gruppo Milan per un periodo non inferiore ai dodici mesi dalla data di approvazione del bilancio". E quindi, arrivati al momento più complicato sul piano economico, la nuova proprietà dovrà immediatamente trovare le risorse per poter tenere in piedi il proprio progetto, anche per evitare di doversi trovare di nuovo a fare confronti con la Uefa, con cui però i rapporti dopo il cambio di proprietà sembrano decisamente migliori.