Martedì 23 Aprile 2024

Da Messi ad Aguero, dal Real Madrid al Manchester City: quanto calcio nel metaverso

Tra avatar e ambienti virtuali, sono sempre di più i campioni e i club che si creano altri mondi. Tutti molto redditizi

Un'immagine tratta dal Kuniverse

Un'immagine tratta dal Kuniverse

Comincia a essere affollato anche il Metaverso. Per fortuna che è infinito, e a dire il vero alcuni dei big del calcio che iniziano a frequentarlo un po’ ci contano, sul fatto che sia gremito.

Manchester City e Real Madrid, per esempio, sperano proprio di riempire tutti i posti a sedere che stanno mettendo o metteranno a disposizione nei loro stadi virtuali. E’ impossibile, materialmente: il bello della ’realtà virtuale’ applicata al pallone è che non ci sono limiti ai seggiolini su cui far sedere i tifosi, ovviamente paganti. E già questo dettaglio spiega perché certi colossi del business abbiano messo gli occhi e le mani sui mondi alternativi e sui soldi che possono generare.

Facciamo un passo indietro, per capire di che cosa stiamo parlando. Di mondi virtuali offerti al grande pubblico si parla ormai da anni (diciamo per comodità da Second Life in poi, ma in realtà anche prima), il cinema li ha resi immaginifici da Tron ad Avatar passando per Johnny Mnemonic fino a Matrix, gli scrittori di riferimento sono Neal Stephenson, William Gibson e Bruce Sterling, per chi fosse interessato.

Negli ultimi anni anche calciatori e società sportive sono sbarcati in questi ambienti con iniziative diverse, tutte altamente remunerative.

Di metaversi, di mondi dove costruirsi la propria forma fisica per vivere una vita diversa, ne esistono ormai a centinaia. Alcune celebrità hanno creato il proprio, come Sergio Agüero che in partnership con The Sandbox ha creato il Kuniverse, dal suo soprannome (’El Kun’), nel quale accoglie i visitatori personalmente tramite Twitch. Altri big, come Lionel Messi, Kylian Mbappè o Serena Williams, hanno lanciato i loro avatar con Sorare, una piattaforma di fantasport.

Il Manchester City si è alleato con Sony per costruirsi uno stadio virtuale, il Real Madrid fa lo stesso con la nuova versione del Bernabeu che avrà una replica digitale. ‘The Athletics’ ha addirittura creato un mondo in cui Cristiano Ronaldo passa al Manchester City e vince la Champions con Guardiola. In Italia, tecnicamente c’è già stata una prima esperienza con la diffusione di Milan-Fiorentina su The Nemesis, ma non è stata esattamente un successo. Su Metasoccer i partecipanti possono reinventarsi gestori di squadre, e ci sono anche le scommesse. Potremmo andare avanti per ore.

Il filo comune tra questa esperienze è la creazione di un nuovo mercato, virtuale eppure realissimo. Non è un caso che quasi tutti siano legati a Nft, che in modo molto basico potremmo spiegare come opere d’arte virtuali; che a investire su queste piattaforme siano società legate al mondo delle criptovalute, che sia possibile in questi ambienti fare commercio di figurine, magliette, addirittura panini comprati dal ’porchettaro’ come nel caso del Kuniverse, tutti fatti di bit ovviamente. Mondi computerizzati dai quali spremere soldi veri ai tifosi e agli appassionati, pronti a trasferirsi in massa dentro ambienti infiniti nei quali interagire senza correre rischi ’reali’.

Sempre che abbia ancora senso questa parola. In fondo tutti noi che abbiamo uno smartphone o un pc ormai siamo la fusione di questi mondi, viviamo tutti in un metaverso personale, no?