Daniele Rugani, classe '94
Torino, 21 luglio 2018 - Si riscalda l'asse Torino-Londra: Daniele Rugani è infatti a un passo dall'addio alla Juventus per sposare la causa del Chelsea. Dopo la nomina di Maurizio Sarri come nuovo allenatore, i Blues hanno pigiato il piede sull'acceleratore per il difensore bianconero. L'offerta inglese è salita nelle ultime ore, fino a sfiorare i 50 milioni. Soldi che ovviamente fanno gola ai campioni d'Italia, che farebbero registrare una maxi plusvalenza. Dal canto suo, il giocatore ha già avvallato il trasferimento, convinto dalla presenza di Sarri, con il quale ha vissuto un anno da assoluto protagonista con la maglia dell'Empoli.
Non solo Rugani però. Juve e Chelsea stanno discutendo anche di Gonzalo Higuain, dato ormai sicuro partente dopo l'arrivo di Cristiano Ronaldo. Il Pipita, proprio come il compagno, volerebbe volentieri verso la capitale inglese, spinto dal desiderio di misurarsi in un nuovo campionato e di riabbracciare Sarri. La Vecchia Signora però pretende almeno 60 milioni, raggiungibili magari anche attraverso bonus. Prima di affondare il colpo, i Blues devono prima cedere in attacco, facendo posto a un Higuain che in questo momento si gode le vacanze dopo un Mondiale che non gli ha regalato particolari gioie. E lo sbarco a Torino di CR7 non può che avergli rovinato ulteriormente l'estate.
In Inghilterra potrebbe finire un altro bianconero. Il futuro di Stefano Sturaro sembra segnato: il classe '93 saluterà la Juventus, portando nelle casse dei piemontesi una cifra stimabile fra i 15 e i 20 milioni. Il capitolo cessioni continua con Marko Pjaca, conteso da Fiorentina e Sampdoria, e Andrea Favilli, in procinto di passare al Genoa per 10 milioni, con Madama che manterrebbe il diritto di recompra. La società conta di mettere insieme da queste operazioni in uscita un tesoretto utile per chiudere gli ultimi colpi in entrata.
Tutto fermo invece per quanto riguarda Alex Sandro e Pjanic. Entrambi hanno richieste da club importanti (il solito Chelsea e il Paris Saint Germain), ma in casa dei campioni d'Italia non c'è l'intenzione di lasciarli partire, a meno che non siano i diretti interessati a chiedere di essere venduti.