Morte Mario Corso, le reazioni. Moratti: "Pelé lo avrebbe voluto nel Brasile"

Le reazioni del mondo interista alla notizia della scomparsa della leggenda nerazzurra. "Un mito della nostra storia", il ricordo di Zanetti

Giuseppe Meazza assieme a Mario Corso (Ansa)

Giuseppe Meazza assieme a Mario Corso (Ansa)

Milano, 20 giugno 2020 - La notizia della scomparsa a 78 anni di Mario Corso non ha di certo lasciato indifferente il pianeta Inter. D'altronde "Mariolino" nella sua carriera ha collezionato 502 presenze con la casacca nerazzurra indosso, segnando 94 reti e vincendo quattro Scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Arrivato a Milano nel '58, Corso - celebre per le sue punizioni mancine a "foglia morta" - ha esordito a 16 anni e 322 giorni, andando pure in gol contro il Como in Coppa Italia. Gol che gli è valso il record di marcatore più precoce della storia della Beneamata. 

"É scomparso Mario Corso, interista, campione eterno dotato di infinita classe. Con il suo sinistro ha incantato il mondo in una squadra che ha segnato un’epoca. I pensieri e l’affetto di tutti noi vanno alla famiglia in questo momento difficile", recita il tweet dell'account ufficiale nerazzurro. 

 

"Mario era l’unico calciatore che Pelé dichiaratamente avrebbe voluto nel suo Brasile: questo per far capire ai giovani la portata della classe del mio amico - il ricordo di Massimo Moratti - Era il mio preferito della Grande Inter, ma anche mio padre lo adorava, e lui rimase sempre vicino alla nostra famiglia. Tecnica sopraffina, gioco in controtempo, le punizioni cosiddette a foglia morta: era un piacere vederlo giocare...". Sulla stessa falsariga anche le parole di Javier Zanetti. "Un pensiero di vero cuore per una splendida persona, un mito della nostra Inter. Ricorderò sempre tanti bellissimi momenti insieme. Ciao Mario". 

Pure la Lega di Serie A ha voluto dedicare un pensiero per la scomparsa di Corso. "Ci ha lasciati uno dei grandi protagonisti del calcio, Mario Corso, fantasista della grande Inter che dominò gli anni sessanta vincendo due Coppe dei Campioni. Oltre ai successi in Europa in nerazzurro Corso conquistò due Coppe Intercontinentali e 4 Scudetti, guadagnandosi il soprannome di piede sinistro di Dio per l’abilità nel disegnare col mancino le sue famose punizioni a foglia morta e per la capacità di trovare corridoi per i compagni che solo lui riusciva a vedere. La Lega Serie A porge ai familiari le più sentite condoglianze per la perdita di Mario, poeta del calcio".