Venerdì 19 Aprile 2024

Mancini sul razzismo: "Gli stupidi sono ovunque, vanno emarginati"

Le parole del Ct Roberto Mancini alla serata Fifa The Best sul caso di razzismo di Dalbert

Mancini ha commentato l'episodio di razzismo di Parma

Mancini ha commentato l'episodio di razzismo di Parma

Milano, 24 settembre 2019 - Passato poco più di un giorno, non si può non continuare a parlare del caso di razzismo capitato in Atalanta-Fiorentina. A Parma Dalbert è stato oggetto di cori discriminatori portando l'arbitro Orsato a sospendere la partita. A commentare l'episodio sono stati in tanti, tra cui anche il Ct dell'Italia Roberto Mancini che nella serata di gala del Best Fifa Football Award 2019, evento in cui vengono premiati i migliori calciatori Fifa della scorsa stagione, ha avuto modo di dire la sua sull'episodio del Tardini, ecco le sue parole. 

"Non si vuole imparare. Queste persone lo faranno sempre. Noi però dobbiamo continuare a lavorare perché non accada più. Io non credo che l'Italia  sia un Paese razzista. Sono più le persone per bene di quelle che non lo sono. Poi gli stupidi ci sono, forse in Italia oggi ce ne sono un po' di più. Ma gli stupidi ci sono anche in Inghilterra, in Francia. Le persone che pensano poco sono ovunque. E' già successo un paio di volte, noi dobbiamo fare il possibile per emarginare queste persone finché non la piantano".

Al Teatro La Scala è intervenuto anche il presidente della Fifa Gianni Infantino a riguardo, confermando quanto detto da Roberto Mancini. Questa la sua posizione dopo i fatti che hanno visto coinvolto Dalbert. "Abbiamo assistito ad un nuovo episodio di razzismo nel campionato italiano e questo non è più accettabile. Bisogna dire no al razzismo, nel calcio come nella società: non c’è spazio per nessun forma. Ma non bisogna soltanto dirlo, occorre lottare contro tutto questo, per tenerlo fuori dal calcio e dalla società, in Italia e nel resto del mondo”.

Tutti uniti contro il razzismo, alla ricerca di nuove norme che possano portare all'isolamento di chi impedisce di godersi una partita seguendo le regole della civiltà. Quello di Dalbert solo l'ultimo caso, stavolta contrastato con le maniere forti sospendendo la partita per tre minuti. Anche i nomi grossi del calcio hanno dichiarato la propria guerra al razzismo.