Mercoledì 24 Aprile 2024

Lazio, Sarri: "Luis Alberto vuole il Siviglia. Non ho problemi con Tare"

L'allenatore biancoceleste ha parlato di mercato e del rapporto con la società

Lunga chiacchierata di Sarri sul mondo Lazio

Lunga chiacchierata di Sarri sul mondo Lazio

Roma, 4 agosto 2022- Maurizio Sarri si è raccontato in una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport: al centro della chiacchierata non c'è soltanto il mercato, con i casi di Milinkovic-Savic e Luis Alberto, ma anche il rapporto con il presidente della Lazio Claudio Lotito, i presunti attriti con Igli Tare e anche gli obiettivi che vorrà inseguire nella prossima stagione con la squadra biancocleste, rivoluzionata rispetto allo scorso campionato.

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Il rapporto con la società e i giocatori

Sarri non nasconde il grande rapporto instaurato con Lotito: "Non riesco a capire fino in fondo i motivi della sua impopolarità. Lotito ha preso la Lazio che era un disastro e bene o male la tiene costantemente tra le prime 5, 6 e in Europa. Pensa, io lo trovo piacevole, è un uomo di spirito ed è uno che ti ascolta. Lotito avrà mille altri difetti, ma è di rara intelligenza". Qualche turbolenza è nata invece con Igli Tare, tanto da portare a una presunta rottura, ma l'allenatore della Lazio ha smentito ogni cosa: "Non ho mai avuto problemi con lui. Possiamo non concordare sulla valutazione di un giocatore o su alcune scelte, ma questo rientra nella normale dialettica di un gruppo di lavoro". Poi qualche spunto di mercato su Milinkovic-Savic e Luis Alberto: "Sergej è di livello altissimo, piccoli difetti e potenzialità ancora inesplorate. In alcuni momenti della partita privilegiava l’estetica, la giocata che definisco effimera, a scapito dell’efficacia. Luis Alberto ha espresso la volontà di finire la carriera in Spagna. Più che in Spagna in generale, proprio a Siviglia. Non so dirti se l’avrò ancora a inizio settembre".

Il nuovo Sarri

Sarri sta per cominciare il secondo anno alla Lazio, con una rosa rivoluzionata e la stessa ambizione di sempre: "Qui sto bene, mi piace l’ambiente, ho la possibilità di esprimermi e soprattutto di divertirmi. Il 99 per cento del popolo laziale è formato da famiglie, da giovani. E lavorare in un club che non appartiene a un fondo ma a una famiglia, mi dà gusto. Allo stesso tempo mi rendo conto delle difficoltà economiche che si possono incontrare, minori risorse, certo. A 63 anni non penso più alla carriera e i soldi sono meno importanti, mi sono evoluto: voglio il piacere, il divertimento e la Lazio può darmeli. Lavoro per creare una squadra vera, 25 giocatori che pensano allo stesso modo". Leggi anche - Juve, è il giorno della festa a Villar Perosa