Milano, 17 maggio 2020 - Mentre in Germania la stagione calcistica è già ripartita, nel resto d'Europa si continua a ragionare su quando si potrà fare altrettanto. In Spagna, ad esempio, non esiste ancora una data precisa, ma la stampa locale (nella fattispecie il quotidiano "As") è abbastanza sicura che non si andrà oltre la fine di giugno. Anche perché resta la deadline del 29 luglio fissata dalla Uefa, da rispettare necessariamente per permettere alla coppe europee di potersi disputare nel mese di agosto.
Servirà insomma una corsa contro il tempo in terra iberica: ecco perché l'idea è quella di giocare ogni giorno, concedendo a ogni squadra 72 ore di stacco fra una gara e l'altra. Un calendario fittissimo, che prevederà l'inizio delle partite non prima delle 20, così da evitare temperature troppo afose. Queste sono alcune delle condizioni dell'accordo raggiunto fra Rfef (la Federcalcio spagnola) e Lfp (la Lega). Accordo che verrà reso pubblico solo dopo la ratifica del magistrato Andrés Sánchez Magro, presidente della Corte commerciale di Madrid, che in passato si è già occupato di dirimere divergenze tra Federcalcio e Lega.