Venerdì 19 Aprile 2024

Lazio, Sarri: "Assottigliamo la distanza con il Milan. Futuro? Resto se sono in sintonia"

Le parole dell'allenatore biancoceleste alla vigilia della sfida di campionato contro i rossoneri

Sarri ha parlato anche del suo futuro alla Lazio

Sarri ha parlato anche del suo futuro alla Lazio

Roma, 23 aprile 2022- Alla vigilia della partita contro il Milan ai microfoni si è presentato Maurizio Sarri: la sua Lazio crede ancora nella qualificazione alla prossima Europa League ma domani all'Olimpico l'impegno non sarà facile. I biancocelesti sono reduci dal pareggio al fotofinish contro il Torino e la nuova missione sarà fermare l'avanzata di Pioli verso lo scudetto, tendendo una mano all'ex allenatore Simone Inzaghi ora alla guida dell'Inter.

Il bilancio del campionato

Contro il Milan la Lazio non è riuscita a segnare nessun gol nei precedenti in questa stagione, come una sorta di maledizione: "Il Milan è una squadra forte e prende un numero limitato di gol. Ci abbiamo fatto due partite che loro hanno vinto agevolmente. La distanza era netta, vediamo di assottigliarla. Spero che domani sarà una partita diversa, in entrambe le gare giocate con loro in pochi minuti abbiamo preso 2 gol". Un pensiero va anche all'ultima partita giocata contro il Torino: "Non bisogna pensare sempre e solo gara per gara. Nelle ultime 12 partite abbiamo fatto 24 punti, 13 nelle ultime 6. Col Torino abbiamo sbagliato qualcosa, ma la mia squadra sta dando segnali di crescita. E poi il Torino è forte, ha pareggiato con Milan e Juventus, può farlo anche con noi soprattutto se non entriamo in campo con le giuste distanze".

Fra tifo e futuro

All'Olimpico andrà in scena anche la protesta degli ultras che resteranno fuori dallo stadio per rispondere al caro biglietti. Per Sarri però questa situazione fra tifo e società non altererà al sua squadra: "Noi non conosciamo i dettagli, credo sia una cosa che venga da lontano e non posso giudicare. A noi interessa avere un sostegno nello stadio, come abbiamo sempre avuto. Sarebbe determinante, altrimenti la mancanza può farsi sentire". Poi un pensiero anche al futuro: "Mi lascio condizionare dalle parole del presidente. Il contratto non conta. Posso avere anche 10 anni di contratto, ma se non sono più in sintonia con il programma e l’ambiente non rimango. Oppure viceversa: posso avere un mese di contratto ma estrema voglia di restare a tutti i costi perché sono in sintonia con tutto. La posizione finale termometro del mio lavoro? Sarebbe più preoccupante arrivare al 5° posto senza aver la sensazione di aver costruito qualcosa che arrivare 8° ma con la consapevolezza di aver costruito per il futuro".

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