Lotito: "Non chiamateci più Lazietta. Coronavirus? Abbiamo trasformato Formello"

Il presidente biancoceleste parla dei lavori al centro sportivo per garantire la sicurezza dei tesserati

Claudio Lotito

Claudio Lotito

Roma, 11 maggio 2020 – Scorci di normalità. In settimana la ripresa degli allenamenti individuali, il 18 potrebbero riprendere anche quelli di squadra, in attesa della conferma da parte del Comitato Tecnico Scientifico. Una battaglia fortemente portata avanti da Claudio Lotito, presidente della Lazio. Il club biancoceleste è stato fra i promotori, fra i primi a muoversi per garantire la sicurezza all’interno del centro sportivo per i propri tesserati. Studi medici, lavatrici per la sanificazione, spogliatoi a regola d’arte.

Il numero uno della Lazio ne ha parlato ai canali ufficiali della società: "Oggi il club ha delle cose che hanno pochissime altre società. Lo dico perché abbiamo realizzato 3 palestre meravigliose, una per la prima squadra, una per la primavera e una per le giovanili. Abbiamo costruito 3 magazzini con spogliatoi e diverse lavatrici di alto livello. Vi ricordate quando mi prendevano in giro per le sanificazioni? Queste lavatrici sanificheranno e consentiranno di mettere in sicurezza gli indumenti. Abbiamo realizzato 3 centri fisioterapici, 9 spogliatoi di altissimo livello. Abbiamo uno studio medico con tutte le specializzazioni, ottica, dermatologia, tutto. Se arriva un giocatore gli facciamo ecografie di ogni tipo. Anche per la prostata. Abbiamo diviso tutte le strutture con le porte di cristallo automatiche, nell'area medica c'è scritto Lazio Lab, e c'è anche una camera operatoria. Abbiamo fatto di tutto per mettere in sicurezza i nostri tesserati, facendo qualcosa in più per dargli ancora più orgoglio e fargli sentire di essere in un club importante", ha esordito, rimarcando poi come la Lazio abbia ormai acquisito lo “status” di top club: “Oggi siamo la grande Lazio, non più una Lazietta. Quest'ultima, rappresenta un momento di difficoltà nella nostra storia. Ora siamo indipendenti, agiamo in totale autonomia. Questo viene riconosciuto da tutti, grazie anche al supporto dei nostri grandi tifosi, che sono parte integrante, il cuore pulsante della nostra famiglia: senza di loro, tutto sarebbe impossibile”. Poi conclude: “Abbiamo reso la nostra storia visibile, lungo le pareti di tutti corridoi ci sono i nostri trofei con la storia della mia gestione, e di quella precedente. Al Fersini sono esposte la Coppa delle Coppe e la Supercoppa Europea. Tutto ciò che la Lazio ha vinto prima della mia gestione è giusto che venga rimarcato, è il nostro orgoglio, il nostro esistere che ci rende ciò che siamo dal 1900. Non vogliamo dimenticare la nostra storia, anche fatta di sofferenze, adesso il club è stabile e programma. Non esiste più la Lazietta, quello è stato un momento storico, adesso è grande Lazio. Siamo liberi di decidere il nostro destino e dettiamo le linee strategiche del calcio nazionale per la nostra capacità che ci viene riconosciuta, non per altri motivi. Ringrazio tutti quelli che mi danno sostegno per fare sempre più grande la nostra Lazio".