Lazio, Leiva: "Lotteremo per lo scudetto. La nostra forza è Inzaghi"

Il centrocampista brasiliano sulla stagione dei biancocelesti: "Non pensavo che ci saremmo ritrovati a lottare per lo scudetto"

Lucas Leiva durante il derby contro la Roma

Lucas Leiva durante il derby contro la Roma

Roma, 19 febbraio 2020 – Programmazione, giovani in rampa di lancio, scommesse vinte, ma anche diverse certezze e giocatori di esperienza a fare la differenza. Come Lucas Leiva, autentico pilastro del centrocampo della Lazio. Insostituibile per Inzaghi, a Roma è tornato sui suoi livelli dopo un’esperienza decennale al Liverpool. Quantità ma anche qualità al servizio dei biancocelesti. "Onestamente non pensavo che ci saremmo ritrovati a lottare per lo scudetto”, spiega Leiva in un’intervista rilasciata in Brasile. “Il nostro obiettivo è sempre stato quello di lottare per la qualificazione in Champions League. Da quando sono arrivato alla Lazio, i risultati sono molto positivi. Lo scorso anno abbiamo vinto la Coppa Italia, oggi rimaniamo concentrati sulla qualificazione in Champions, ma lotteremo. Juventus e Inter sono le favorite, i bianconeri per esperienza sono abituati a vincere i titoli". Poi prosegue: "Il nostro punto di forza? Quattro anni di lavoro continuo. Dico quattro anni, perché è il momento in cui Simone Inzaghi è diventato allenatore. Io sono alla Lazio da tre stagioni e negli ultimi mesi siamo riusciti a vincere la Coppa Italia e la Supercoppa, il che non è facile. Non pensavo che avrei avuto un adattamento così veloce dopo aver lasciato il Liverpool. Ho aiutato il Liverpool ad arrivare al livello in cui si trova e ora posso aiutare la Lazio a raggiungere un livello molto alto". Una Lazio quella di oggi, che in parte ricorda quella dell’ultimo scudetto, vinto nella stagione 99/00: "Ho pochi ricordi di quell’anno, ma mi tornano in mente alcuni giocatori. Quella squadra aveva Verón, Nesta, Simone Inzaghi che oggi è il nostro allenatore, Marcelo Salas, Matias Almeyda. Oggi quando per strada incontro i tifosi mi dicono che il mio modo di giocare ricorda quello di Almeyda". Poi conclude: "Quell’anno la Lazio aveva nove punti in meno a otto partite dalla fine. Inzaghi ce ne ha già parlato. Ovviamente era un'altra squadra. La Lazio era forse più ricca e più potente, le squadre romane vinsero due scudetti in due anni consecutivi. Ma è un modello da seguire. Siamo al secondo posto, due punti sopra l'Inter e uno dietro alla Juventus. L'imperativo però è garantirci il primo obiettivo: il posto in Champions League".