Giovedì 25 Aprile 2024

Napoli, dalla Juventus alla Juventus: la rinascita di Koulibaly

Il senegalese segna ancora ai bianconeri, contro i quali aveva vissuto anche il suo momento più basso in azzurro

Kalidou Koulibaly (Ansa)

Kalidou Koulibaly (Ansa)

 

Napoli, 13 settembre 2021 - Quella che doveva essere l'ennesima estate dell'addio si sta invece trasformando nella stagione del rilancio: il protagonista è sempre Kalidou Koulibaly, uno che quando vede bianconero si scatena.

Juventus nel destino

  Alla fine la palma del migliore in campo di Napoli-Juventus se la contendono il senegalese e André Frank Zambo Anguissa: l'oro nero degli azzurri contro i bianconeri, tanto per sciorinare colori. Se per il camerunese il giudizio è ovviamente rimandato a quando avrà giocato molte altre partite con la nuova casacca, per il numero 26, dopo oltre 7 anni all'ombra del Vesuvio, si può procedere alle incoronazioni del caso. La prima, sempre la solita: è Koulibaly l'autentico trascinatore del Napoli. La seconda: la vicinanza con Kostas Manolas continua a non essere positiva come quella con Raul Albiol, ma il senegalese ha imparato a prendere in mano le redini del reparto arretrato anche per mettere una toppa agli svarioni del greco, uno che forse andava lasciato libero di tornare all'Olympiakos per prelevare magari un giovane da svezzare alle spalle dell'ammazza-Juventus per eccellenza. Certo, una volta è capitato pure l'opposto: la Juve aveva 'ammazzato' Koulibaly, colpevole di aver spedito la sfera nella propria porta negli ultimi giri di lancette dell'ennesima battaglia con l'acerrima rivale. Da quel momento in poi il senegalese aveva intrapreso una lenta ma inesorabile parabola discendente che potrebbe aver trovato la fine sabato scorso, con la gentile collaborazione della ditta Szczesny-Kean.

Crisi del settimo anno scongiurata?

  In realtà, guizzo vincente a parte, la gara di Koulibaly dal punto di vista difensivo è stata piuttosto tranquilla: troppe poche le sollecitazioni offensive recate da una Juventus in formato provinciale. Solo il tempo emetterrà i verdetti definitivi sulla rinascita del senegalese e, di conseguenza, sulla tenuta dell'intero Napoli. Già, perché raramente la squadra partenopea sta bene se il proprio miglior baluardo non vive giorni felici e viceversa: un connubio inscindibile che sembra aver superato anche il rischio della proverbiale crisi del settimo anno, quello in cui nel calcio le sirene del mercato posso cominciare a lusingare parecchio. Probabilmente l'addio di Koulibaly è stato più vicino in passato, quando sulla scrivania di Aurelio De Laurentiis arrivavano quelle offerte che oggi sarebbero davvero irrinunciabili. Il resto è storia nota: una storia, quella tra il senegalese e il Napoli, che potrebbe scrivere ancora splendidi capitoli insieme.

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