Venerdì 19 Aprile 2024

Cos'è la Kings League: i segreti del calcio 2.0 ideato da Piqué

Numeri da capogiro per il progetto dell'ex difensore blaugrana: alla finale hanno assistito 92mila spettatori al Camp Nou (e 1,5 milioni di persone collegate in streaming)

Ronaldinho in azione nella Kings League

Ronaldinho in azione nella Kings League

Il nome di Gerard Piqué continua a spopolare negli ambienti social e non, ma questa volta non si tratta del divorzio con Shakira. Kings League è il nome del progetto innovativo che l’ex difensore blaugrana ha ideato con lo streamer spagnolo Ibai Llanos, si tratta di un campionato di calcio a 7 trasmesso in live streaming su Twitch.

Il tabellone comprende 12 squadre, ognuna delle quali disputa 11 partite prima della final four, la novità consiste nella trasversalità del regolamento, che comprende un Draft stile NBA per la composizione delle squadre, l’assenza di un limite per le sostituzioni, il Var è a chiamata su richiesta degli allenatori e le decisioni vengono discusse dall’arbitro in diretta permettendo l’ascolto a tifosi e giocatori, i rigori si tirano all’americana in stile hockey e il calcio d’inizio segue il modello della pallanuoto con le squadre schierate sulla linea di porta pronte ad avventarsi sul pallone al fischio d’inizio.

La presidenza delle squadre è affidata a streamer, influencer e personaggi illustri del mondo del calcio, tra cui contiamo Aguero (presidente della Kunisports), Casillas (presidente dell’ IK FC) e lo stesso Ibai Llanos (presidente della Porcinos Fc) capace di accaparrarsi come dodicesimo uomo (che può variare di settimana in settimana) figure del calibro di Ronaldinho e il “Chicarito” Hernandez.

L’intuizione geniale sta proprio nell’affidare i club a questi personaggi provvisti già di una propria fanbase, che grazie alle dinamiche di Twitch permettono di convogliare il proprio pubblico direttamente nelle live di Kings League permettendo ascolti da capogiro come i 15 milioni di utenti collegati nella giornata di esordio.

Tra gli elementi accattivanti per il pubblico giovane che popola il web ci sono le telecronache eseguite dagli influencer stessi e trasmesse in simultanea sul rettangolo di gioco tramite maxi schermi posti ai lati del campo, la possibilità di influenzare direttamente le decisioni su sostituzioni acquisti e trasferimenti tramite votazioni grazie all’utilizzo della Chat di Twitch e la presenza di bonus sorteggiati dagli allenatori a inizio partita che variano dalla possibilità di ottenere un rigore iniziale, a quella di rimuovere un giocatore avversario dal campo per due minuti.

Piqué si è dimostrato un illuminato in materia di marketing attirando pubblico grazie alla trovata di far apparire sul terreno di gioco un giocatore mascherato, per un determinato numero di partite, affermando si trattasse di un calciatore attivo attualmente in Liga che non aveva ottenuto il permesso di giocare dal proprio club, è bastato il dubbio di veridicità per scatenare sui social le più disparate teorie sulla sua identità.

Il torneo si è concluso in grande stile il 26 marzo con le final four tenutesi in un Camp Nou stracolmo, si parla di più di 92.000 spettatori dal vivo e oltre un milione e mezzo collegati dalle varie piattaforme, a uscirne vincitrice è stato El Barrio formazione dello streamer Adri Contreras ma a farla da padrone è stato lo spettacolo, tra presidenti arrivati in elicottero, sfide tra rapper e la presenza di personaggi illustri sia dal vivo che collegati da casa, tra cui Joan Laporta (presidente del Barcellona), Casillas e Aguero in qualità di presidenti di due delle squadre partecipanti alla fase finale, David Villa e Neymar Jr (collegato da casa). Uno Show in pieno stile Superbowl che apre nuovi orizzonti allo spettacolo sportivo europeo, Piqué ha già annunciato di avere in serbo una versione femminile (Queens League).