Juventus-Psg: c'è Chiesa fra i convocati. Ma Allegri perde Kean

L'ex viola però non è ancora pronto per scendere in campo. La sua chiamata è dovuta in primis all'emergenza bianconera, con Kean ultimo in ordine di tempo a fermarsi

Federico Chiesa

Federico Chiesa

Torino, 2 novembre 2022 - Dieci mesi dopo la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro, Federico Chiesa torna ad essere convocato da Massimiliano Allegri. L'ex Fiorentina, rientrato da poco a lavorare in allenamento con il gruppo, rientra nella lista dei calciatori della Juventus a disposizione per il match di Champions League con il Paris Saint Germain, nel quale i bianconeri cercheranno di ottenere la qualificazione allo spareggio di Europa League. Solo ieri però Allegri sottolineava come Chiesa non fosse ancora pronto. "Momentaneamente non è nelle condizioni di giocare. Ha fatto una partita dopo Lisbona e sono andato a vederlo. Poi ha avuto bisogno di quattro giorni di recupero. Non è in condizione ottimale, speravo di averlo il più presto possibile e magari nell'ultima settimana prima della sosta per il Mondiale", le parole del tecnico della Vecchia Signora. 

Il problema di Kean

Parole che lasciano intendere come sia ancora presto per pensare di rivedere Chiesa protagonista in campo e che la chiamata sia dovuta in primis a una situazione di emergenza. Contro il Psg mancheranno infatti 12 giocatori ad Allegri, di cui 11 per infortunio e uno, Danilo, per squalifica. Alla lunga lista di assenti si è aggiunto all'ultimo anche Moise Kean: l'attaccante classe 2000 ha avvertito un fastidio alla coscia destra durante l’allenamento di ieri e gli esami strumentali a cui si è sottoposto hanno evidenziato un’infiammazione all’altezza di una cicatrice esito di un precedente infortunio del retto femorale. Il numero 18 bianconero salterà anche l'Inter, mentre Dusan Vlahovic (out stasera) dovrebbe farcela a recuperare in tempo per il derby d'Italia, così da non lasciare ad Arkadiusz Milik i panni di unico centravanti a disposizione di Allegri. 

Leggi anche: Napoli, la prima sconfitta è indolore