Sabato 20 Aprile 2024

Juventus, Pjanic e Bernardeschi: le due facce che hanno domato il Mestalla

La personalità dei due bianconeri decisiva per sbancare Valencia. Allegri esalta l'ex Fiorentina: "E' diventato in poco tempo un giocatore da grande squadra"

La gioia di Pjanic per la doppietta decisiva contro il Valencia

La gioia di Pjanic per la doppietta decisiva contro il Valencia

Torino, 20 settembre 2018 - La Juventus è tornata a Torino arricchita dalla trasferta di Valencia. Arricchita dai tre punti, importantissimi in chiave qualificazione agli ottavi di finale di Champions League, ma anche dall'esperienza maturata sul campo del Mestalla. Perché, nonostante la differenza di valori fra le due squadre sia stata evidente fin da subito, il destino (impersonificato nella terna arbitrale...) ha voluto mettere a dura, durissima prova la resistenza mentale dei campioni d'Italia, privati dopo solo trenta minuti del giocatore più forte del pianeta. Ebbene, la Vecchia Signora ha superato l'esame a pieni voti, scalando una montagna che, dopo l'uscita in lacrime di Cristiano Ronaldo, sembrava davvero impervia, visto anche il clima incandescente del catino spagnolo.

PJANIC GLACIALE - L'espulsione di CR7 ha compattato la squadra di Massimiliano Allegri, sia tatticamente che umanamente. I bianconeri hanno inevitabilmente abbassato il loro baricentro dopo una prima mezz'ora spettacolare, ma mai hanno rinunciato a giocare. E il destino li ha premiati, anche grazie all'intervento scellerato di Parejo ai danni di Cancelo, ancora una volta fra i migliori in campo e per nulla impietosito di fronte agli ex compagni. E' servita tutta la freddezza e la personalità di Miralem Pjanic per portare in vantaggio i suoi dagli undici metri. "Non è stato facile andare sul dischetto pensando che la palla sembrava non voler entrare fino a quel momento - il pensiero del regista juventino - Davanti avevo Neto che giocava con noi e contro cui ho battuto tanti rigori in allenamento".

BERNA DA GRANDE SQUADRA - Sul dischetto il bosniaco si è poi ripresentato poco più tardi: stesso angolo, stesso risultato. 2 a 0 e primo successo europeo in cassaforte, per merito pure di una difesa bianconera pressoché impenetrabile e di uno Szczesny reattivo nel parare il rigore a Parejo. Ma l'impresa di Valencia ha il volto anche di Federico Bernardeschi, autore di una prova maiuscola, a testimonianza della crescita compiuta dal 33 dal suo arrivo all'ombra della Mole. "E' diventato in poco tempo giocatore da grande squadra - l'elogio di Allegri - Ha capito come si deve fare in un top team e ha cominciato a migliorare tatticamente, fisicamente, ma soprattutto il salto in avanti è stato a livello mentale".

Se lo dice Allegri c'è da fidarsi. Del resto il tecnico livornese, in queste prime cinque uscite stagionali, ha schierato l'ex Fiorentina per ben tre volte dal primo minuto. E la sensazione è che Berna sia destinato a continuare a recitare un ruolo da protagonista, sia in campionato che in Champions League, per una Juve che punta a vincere tutto.