Juventus, Agnelli: "Il nuovo ad verrà nominato il 25 ottobre. Paratici via? Lo escludo"

Il presidente bianconero è intervenuto a margine dell'assemblea in Lega Calcio per parlare del futuro societario dopo l'addio di Marotta

Andrea Agnelli assieme a Pavel Nedved

Andrea Agnelli assieme a Pavel Nedved

Milano, 1 ottobre 2018 - Non c'è solo la fuga in campionato e la vigilia di Champions League a tenere banco in casa Juventus. A margine dell'assemblea in Lega Calcio, Andrea Agnelli ha parlato di uno dei temi scottanti del momento: il futuro a livello societario della Vecchia Signora dopo l'addio di Beppe Marotta.

MODELLO CHE NON CAMBIA - "Come è chiaro a tutti c'è un consiglio di amministrazione che ha la gestione del club attraverso un sistema di deleghe. Queste evidentemente verranno assegnate una volta che il nuovo consiglio si costituirà, successivamente all'assemblea del 25 ottobre - sottolinea il presidente bianconero - Dopodiché deleghe che dovranno far funzionare il modello di gestione della Juventus, modello di gestione che dal mio arrivo ad oggi è il medesimo, è sempre stato lo stesso e si poggia su tre pilastri: chiaramente al centro c'è lo sport, poi ci sono i ricavi e ci sono i servizi. Quindi da questo punto di vista non ci sarà nessun tipo di cambiamento e la Juventus continuerà a funzionare così come ha funzionato fino ad oggi. Quello che evidentemente cambierà sarà la leadership dei vari pilastri all'interno di Juventus e di questo siamo in un processo di ispezione organizzativa".

INCARICHI - A questo proposito, Agnelli chiarisce le nuove posizioni. "Giorgio Ricci assumerà la funzione di responsabile dei ricavi. Ci sarà un responsabile dell'area sport che sarà Fabio Paratici e ci sarà un responsabile dell'area servizi che sarà Marco Re. Quindi da questo punto di vista il modello della Juventus resterà inalterato, quello che cambia sono le persone - continua il numero uno juventino - Sono persone che hanno 45 anni di media, quindi è gente che è pronta e preparata ad assumersi responsabilità in prima persona. Gente che è pronta e preparata grazie anche allo straordinario lavoro di questi ultimi 8 anni, assieme a Beppe Marotta e Aldo Mazzia. Quello che loro hanno fatto è stato sicuramente un grandissimo lavoro, come quello di far crescere nuovi giovani dirigenti che di fronte a loro avranno delle sfide molto ambiziose uguali e pari al 2010 quando abbiamo assunto la responsabilità se non addirittura superiori".

OBIETTIVI - Sfide come quella di issare e stabilizzare la Juventus nel gota del calcio europeo. "Dobbiamo farci trovare pronti e dobbiamo essere in grado di competere con le squadre che sono leggermente davanti a noi dal punto di vista dello spettro dei ricavi, quindi parliamo del Bayern Monaco, delle inglesi, delle spagnole e del Psg - il pensiero di Agnelli - Quindi noi dobbiamo accertare che la Juventus resti assieme a loro come benchmark del calcio globale. Abbiamo sei anni molto definiti davanti a noi per quelli che sono le competizioni nazionali e quelle che sono le competizioni internazionali e quindi sappiamo perfettamente che la centralità della gestione dell'impresa Juventus passa per il campo. Il campo è determinante, ma al fianco del campo e al fianco dell'area sport sono altrettanto importanti la funzione dei ricavi e la funzione dei servizi. La Juventus continuerà ad operare con un modello di gestione in continuità assoluta con recente passato grazie".

Infine, Agnelli chiarisce: "Il nuovo ad? L'attribuzione delle deleghe spetta al consiglio. È il consiglio che attribuirà le deleghe e questo avverrà dopo il 25 ottobre. Paratici via nei prossimi mesi? Un'ipotesi che mi sento di escludere totalmente".

 

 

Sostanzialmente inalterato, come è chiaro a tutti c'è un consiglio di amministrazione che ha la gestione della società attraverso un sistema di deleghe. Queste evidentemente verranno assegnate una volta che il nuovo consiglio si costituirà, successivamente all'assemblea del 25 ottobre. Dopodiché deleghe che dovranno far funzionare il modello di gestione della Juventus, modello di gestione che dal mio arrivo ad oggi è il medesimo, è sempre stato lo stesso e si poggia su tre pilastri: chiaramente al centro c'è lo sport, poi ci sono i ricavi e ci sono i servizi. Quindi da questo punto di vista non ci sarà nessun tipo di cambiamento e la Juventus continuerà a funzionare così come ha funzionato fino ad oggi. Quello che evidentemente cambierà sarà la leadership dei vari pilastri all'interno di Juventus e di questo siamo in un processo di ispezione organizzativa