Venerdì 19 Aprile 2024

Juve-Young Boys di Champions League, formazioni e dove vederla in tv

Esordio casalingo in Europa per i bianconeri che ospitano i campioni di Svizzera allo Stadium per conquistare il primato nel girone H. Dove vedere il match Roma-VIktoria Plzen in tv, formazioni del match di Champions League Juve-Young Boys, le parole di Barzagli e Allegri alla vigilia

Paulo Dybala (Ansa)

Paulo Dybala (Ansa)

Torino, 1 ottobre 2018 - Riflettori puntati sull'Allianz Stadium di Torino per il match di domani (fischio d'inizio alle 18.55) che vedrà la Juventus ospitare i campioni di Svizzera dello Young Boys, incontro valevole per la seconda giornata della Champions League 2018/19. I bianconeri, reduci da un cammino straordinario che li ha visti conquistare 6 successi consecutivi dall'inizio del campionato (tra cui la vittoria nello scontro diretto col Napoli), sono chiamati a vincere l'esordio casalingo in Europa per proseguire la sfida a distanza con il Manchester United di José Mourinho, capolista del gruppo H. Per la sfida, Massimiliano Allegri dovrà fare a meno degli infortunati De Sciglio, Douglas Costa, Khedira e Spinazzola, ma soprattutto di Cristiano Ronaldo, squalificato dopo il rosso diretto rimediato nel precedente turno al Mestalla di Valencia.

IN TV - La diretta tv del match tra Juventus e Young Boys sarà disponibile in esclusiva su Sky ai canali Sky Sport Uno 201 e Sky Sport 252 (orario 18.55). Live streaming tramite il servizio Sky Go per gli abbonati. 

Queste le probabili formazioni:

Juventus (4-3-3): Szczesny; Cuadrado, Bonucci, Rugani, Alex Sandro; Can, Bentancur, Matuidi; Bernardeschi, Mandzukic, Dybala. Allenatore: Allegri.

Young Boys (4-4-2): Von Ballmoos; Mbabu, Camara, von Bergen, Benito; Fassnacht, Sanogo, Sow, Sulejmani; Assalé, Hoarau. Allenatore: Seoane.

Arbitro: Sergei Karasev (Russia).

In tv: Sky Sport Uno, Sky Sport 252

Mandzukic 7,5
Mandzukic 7,5

Juve-Young Boys, le parole di Barzagli e Allegri alla vigilia

ULTIME IN CASA JUVE, L'ADDIO DI MAROTTA - "Vogliamo vincere per mettere già un piede nel prossimo turno, ma sappiamo che sarà dura". Queste le parole del centrocampista della Juventus, Rodrigo Bentancur, alla vigilia dell'impegno di Champions League che vedrà i bianconeri ospitare gli svizzeri dello Young Boys all'Allianz Stadium. "Tutte le squadre contro di noi danno il meglio - ha proseguito Bentancur ai microfoni di Sky -. Non ci sarà Cristiano (Ronaldo, ndr), sappiamo quanto sia importante per noi, ma questo è uno sport di squadra, si gioca in 11 e chi sarà in campo darà il massimo". L'obiettivo, secondo l'uruguagio, è "giocare per vincere tutte le partite. Non ci sentiamo superiori, ma siamo molto uniti e sappiamo di essere forti. Affrontiamo ogni partita al massimo, anche perché sappiamo che, essendo la Juve, ogni avversaria farà altrettanto. Allegri mi chiede personalità e di giocare più vicino all'area, anche per trovare il mio primo gol con la Juve - conclude -. La mia non è una carriera lunga e non ho segnato molto".

La notizia del momento in casa bianconera, però, è l'addio di Giuseppe Marotta, amministratore delegato del club dal 2010 nonché uno dei principali protagonisti della 'rinascita' del team dopo gli anni difficili del post-calciopoli. Per il dirigente un "motivo scatenante non c'è", ma l'addio resta comunque "doloroso", soprattutto perché "voluto dalla società" dopo otto anni di successi. "Ho fatto crescere tanti dirigenti, credo e spero possano essere il domani", le parole di Marotta il quale ha così aperto alla successione interna. Se quindi appare ormai certo che sia stata una decisione societaria a causarne la partenza, l'ormai ex ad preferisce smorzare i toni: "Mandar via è un termine troppo forte - sostiene - Sono un uomo d'azienda e sposo questa linea. Mi adeguo a quelle che sono le loro idee e le loro direttive, per amore sia delle persone che della stessa Juve, certo di avere dato in questi anni il 100%". "Ho vissuto tante emozioni - ha proseguito Marotta - e sono state tutte belle". Su tutte il primo scudetto, conquistato con Antonio Conte in panchina "perché eravamo giovani e neofiti". Una vittoria "imprevista", ma "con il lavoro e la dedizione siamo riusciti a colmare il gap con le avversarie". "Credo anche di aver accompagnato il presidente Agnelli nella crescita. Lui oggi è grato di essere protagonista dello sport, nazionale ed internazionale. Queste sono le pagine belle, indimenticabili. Ho trascorso quarant'anni consecutivi ininterrottamente in società, ed è la prima volta che mi fermo durante il campionato. Forse ho bisogno di ricaricarmi...". Non è ancora il momento, però, di andare in pensione: "Smentisco la mia candidatura alla Federcalcio, perché non è una mia scelta, ma non escludo di accasarmi in un altro grande club". Difficile vederlo con un'altra squadra già in questa stagione, anche se Napoli e Roma sembrano avere già fatto un sondaggio. "Mi piacerebbe - ammette - essere ai nastri di partenza della stagione 2019-2020 al timone di un'altra squadra". In mezzo la finale di Champions, il prossimo primo giugno, quella che fino a ieri sperava di tornare a raggiungere con la Juve. "Sarei orgoglioso di esserci...".