Torino, 29 febbraio 2020 - In queste ore confuse per l'emergenza coronavirus con l'incertezza sul calendario dei vari impegni calcistici che regna sovrana, le polemiche ovviamente non mancano. Il rinvio di Juventus-Inter in particolare ha scatenato la reazione dei tifosi e degli esponenti pubblici (vedi le parole di Beppe Marotta, che ha evidenziato la cattiva gestione della situazione e la necessità di un'Assemblea di Lega e poi di un Consiglio straordinario), anche perché fra appena quattro giorni dovrebbe andare regolarmente in scena, sempre all'Allianz Stadium, la semifinale di ritorno di Coppa Italia fra i bianconeri di casa e il Milan, per giunta con le porte aperte ai tifosi.
Porte aperte (ma non per tutti)
Non tutti però: l'idea del Governo - che domani ufficializzerà con un decreto del presidente del Consiglio - è vietare l'accesso allo Stadium ai tifosi provenienti da Lombardia, Veneto e Emilia Romagna, le tre regioni con più contagi. Lo ha fatto sapere il prefetto Claudio Palomba al termine di un tavolo di sicurezza, oggi a Torino alla sede della Croce Rossa.
Finale a San Siro?
Quel che è sicuro è che la Lega di serie A, dopo lo slittamento di questa giornata al 13 maggio, sarà costretta a trovare una nuova data e un nuovo impianto per la finale di Coppa Italia. Già, perché si parla di posticipare quella sfida di una settimana esatta, quando l'Olimpico non sarà più a disposizione (causa i preparativi per l’Europeo 2020). San Siro per il momento pare favorito a ospitare l'evento.